Per il quinto incontro istituzionale di Ischia, organizzato da AIFI, è stato presentato il rapporto realizzato insieme a FSI dal titolo "Costruire il domani investendo in Tecnologia e Scienza della Vita". Obiettivo dell’analisi è quello di comprendere il ruolo del private equity nell’ambito di due settori fondamentali per l’economia italiana, vale a dire Tecnologia e Scienze della Vita che, oltre ad avere un importante peso in termini di addetti e ricavi, rappresentano anche comparti innovativi, con il livello più elevato di investimenti in ricerca e sviluppo.
Nel periodo 2014-2023, il private equity (escluso il venture capital) ha investito in questi due settori 25 miliardi di euro(29% del totale del mercato), su 499 investimenti che hanno coinvolto 267 società. La quota di investimenti di private equity nei due settori in Italia è cresciuta considerevolmente negli ultimi 5 anni.
Nella tecnologia sono stati investiti 15,9 miliardi in 289 investimenti che hanno coinvolto 160 società. Il primo sotto-comparto per ammontare investito è quello degli hardware, dove si realizzano le operazioni più grandi, seguito da piattaforme e software.
Nelle scienze della vita sono stati investiti 9,2 miliardi in 210investimenti che hanno coinvolto 107 società. Il principale sotto-comparto per ammontare investito è quello della produzione e ricerca di farmaci e prodotti chimici.
Le società che nel periodo hanno per la prima volta aperto il capitale al private equity sono 190, con una crescita importante negli ultimi anni (86 nei soli ultimi tre anni). L’ammontare medio investito nei due settori è superiore rispetto alla media del mercato (55 milioni per la tecnologia, 44 per scienze della vita, contro 36 degli altri settori).
Impatto Economico
Le società operanti nei due settori, considerando l’anno precedente all’investimento rispetto ai tre anni successivi all’ingresso dell’operatore, crescono in maniera significativa.Complessivamente, considerando i valori mediani, i ricavi crescono del 35%, da 17,7 a 23,9 milioni di euro, mentre i dipendenti del 67%, da 69 a 115.
Nel dettaglio, nel settore della tecnologia i ricavi passano da 19,2 a 30,4 milioni di euro (+59%), mentre i dipendenti da 63 a 128 (+105%). Considerando le aziende con un fatturato all’entry superiore ai 50 milioni, la crescita del fatturato risulta ancora maggiore, +81%, da 102,9 a 186,4 milioni.
Nel settore delle scienze della vita, invece, il fatturato aumenta da 17,7 a 21,3 milioni (+20%), mentre i dipendenti da 74 a 106 (+43%). Anche in questo caso, le imprese più grandi sono caratterizzate da una crescita maggiore, pari al 32% in termini di ricavi, da 131,1 a 172,4 milioni. Le aziende oggetto di operazioni di investimento nel corso dei dieci anni sono anche protagoniste del mercato dell’M&A, a testimonianza di come la strategia di add-on sia ormai diventata fondamentale per il private equity. Complessivamente, 67 delle 267 imprese mappatenell’analisi (25%) hanno realizzato questa attività, acquisendo 172 società, 149 in Italia e 23 all’estero. In media ci sono stati 2,6 add-on per ciascuna platform. Le 5 platform più attive per numero di add-on hanno realizzato il 38% delle acquisizioni totali.
Nel settore della tecnologia, 39 platform (24% del totale) hanno acquisito 120 società (in media 3,1 add-on per ciascuna platform), 107 in Italia, 13 all’estero. Le 3 platform più attive per numero di add-on hanno realizzato il 39% del totale. Il 49% degli add-on ha riguardato il settore Consulenza e servizi ICT, il 31% il settore dei Software.
Nel settore delle scienze della vita, 28 platform (26% del totale) hanno acquisito 52 società (in media 1,9 add-on per ciascuna platform), 42 in Italia, 10 all’estero. Il 62% degli add-on è stato realizzato nei settori Produzione e ricerca di farmaci e prodotti chimici e Produzione e ricerca di medical equipment.