Il consiglio di amministrazione di Cassa depositi e prestiti, al termine di una riunione straordinaria, ha dato il via libera alla presentazione di un'offerta non vincolante da parte di Cdp Equity, società interamente controllata dalla Cassa, congiuntamente a Macquarie Asset Management, per l'acquisto della costituenda Netco di Tim, che ricomprenderà la rete infrastrutturale e la partecipazione in Sparkle. L'offerta è valida fino al 31 marzo, la stessa scadenza che il consiglio di Tim ha dato a Kkr per migliorare la propria proposta non vincolante. Tim ha fatto sapere che la proposta di Cdp sarà probabilmente valutata nel consiglio di amministrazione già programmato per il 15 marzo. Non è stata rivelata l’entità dell’offerta di Cdp e Macquarie ma, secondo fonti finanziarie de La Stampa, sarebbe nel suo complesso equivalente a quella presentata da Kkr: entrambe varrebbero in tutto circa 18 miliardi di euro. La differenza starebbe nella composizione. Lo schema di Cdp sarebbe migliorativo rispetto a quello di Kkr per 2-2,5 miliardi di euro in termini di maggiore cassa effettiva per Tim. La valutazione di Netco, avrebbe una minore componente di debito (pari a 7,7 miliardi contro i circa 10 di Kkr), sotto la capienza di debito di una società infrastrutturale: segno che c'è spazio per altro debito per finanziare l'operazione, sottolinea il quotidiano. Sulla proposta di Cdp resta il nodo antitrust visto che proprio Cassa e Macquarie sono anche gli azionisti (rispettivamente col 60% e il 40%) di Open Fiber, concorrente di Tim nella rete. Su questo verrà aperto un dialogo con la Commissione Ue e nel caso si procederà a rimedi come la cessione delle aree in sovrapposizione.