Eni, riferisce Reuters, sarebbe entrata in trattative preliminari per l'acquisizione di Neptune Energy, produttore britannico di gas e petrolio. L'operazione ha un valore di circa cinque, sei miliardi di dollari. Al momento non risulta formalizzata alcuna offerta ufficiale e, lato Neptune, non è ancora stata presa una decisione definitiva sulla vendita. L’azienda potrebbe infatti valutare anche vie alternative come il debutto in borsa. Neptune Energy è posseduta da China Investment Corporation, Carlyle Group e Cvc Capital Partners e opera tra Norvegia, Regno Unito, Indonesia, Paesi Bassi e altre regioni (in alcuni casi si tratta di mercati già presidiati dalla stessa Eni). Come commenta Il Sole 24ore, il takeover potrebbe spingere Eni verso la diversificazione e irrobustire il segmento del gas naturale nel suo mix produttivo. Neptune ricava dal gas circa tre quarti della sua produzione complessiva. L'obiettivo di Eni è che la componente gas raggiunga il 60% della produzione complessiva di idrocarburi entro il 2030, fino ad arrivare al 90% nel 2050. Neptune è stata fondata nel 2015 da Carlyle e Cvc. I due fondi sono tutt'oggi azionisti con quote rispettivamente pari al 30,6% e del 20,4%. La China Investment Corporation è diventata il primo azionista nel 2018 e oggi detiene un 49%. Il gruppo ha chiuso il terzo trimestre del 2022 con ricavi per 1,262 miliardi di dollari.