Il DDL annuale sulla concorrenza approvato in Consiglio dei Ministri, tra le altre disposizioni, apporta alcune modifiche alla normativa in materia di start up e PMI innovative (in particolare al DL 179/2012).
Per ottenere le agevolazioni previste dalla normativa, le start up innovative dovranno avere un capitale sociale di almeno ventimila euro entro due anni dall’iscrizione nella sezione speciale del registro imprese, avere almeno un dipendente ed essere necessariamente di dimensioni micro, piccole o medie. I 60 mesi per il mantenimento della qualifica non saranno più calcolati dalla costituzione della società ma dall'iscrizione nella stessa sezione. Viene ampliata la durata massima di permanenza all'interno del registro delle start up innovative, da 5 a 7 anni, limitatamente ad aziende che operino in via prevalente in settori strategici della doppia transizione, ambientale e digitale. Si prevede l’estensione della deduzione Ires pari al 30% agli incubatori certificati a partire dal 2025. Il testo, inoltre, estende l’investor visa agli investitori non europei che effettuano investimenti di importo significativo in fondi per il venture capital. Da ultimo, si prevede che gli enti di previdenza obbligatoria possano destinare somme, fino all’8% (rispetto al 10% vigente) dell’attivo patrimoniale agli investimenti qualificati che danno diritto all’esenzione da imposizione sui redditi percepiti e si specifica che questa percentuale può essere incrementata di un ulteriore 2% da investirsi solo in fondi di venture capital.