Studi e approfondimenti
25 Maggio 2022

La birra cinese tira di brutto

Tianxia, quello che accade sotto il cielo

La birra è probabilmente il primo tipo di alcool che l’uomo ha scoperto e valorizzato. Nell’antichità si era solito considerare la birra “pane liquido”. In effetti è altamente probabile che la prima “birra” sia nata per errore: un porridge di grano e malto lasciato un pò troppo all’aria, in qualche campo temporaneo del neolitico. Lieviti selvaggi, la temperatura giusta e gli abitanti del neolitico invece del pane si fecero un birozzo. Ancora oggi i lieviti che si usano per il pane sono spesso derivati dalla birra, e gli stessi lieviti di birra sono creature che evolvono naturalmente (per quanto ormai i processi industriali abbiano cambiato un poco questo tipo di evoluzione). In Mesopotamia una delle parole per banchetto significa letteralmente “luogo dove c’è birra e pane”. Già al tempo dell’antico Egitto erano disponibili almeno 17 varietà di birra: dalla “bella e buona” alla “portatrice di gioia” etc.. (in Egitto non usavano le etichette di carta ma i geroglifici su pietra, pensate a quanto dovesse pesare una birra dell’epoca, ricordiamo che il food delivery era ancora agli albori). La birra si è poi espansa in tutto il mondo arrivando anche in Cina. La creatività locale ha fatto il resto e, tuttavia, il fenomeno delle “birre premium” è un evento relativamente nuovo nel panorama dei consumi cinesi.

Che roba è? 
Ai cinesi piace la birra. Malgrado il Covid l’industria della birra nazionale ha retto l’urto. La birra locale sta recuperando terreno e si sta evolvendo. Dopo anni di birozzi tutti uguali, senza particolare tratti distintivi, oggi il mercato nazionale è inondato da nuove varietà e scelte: poco alcool, tanto acool, senza alcool, fruttato, personalizzata, grandi e piccole. Aspetto ancora più importante la qualità delle birre in circolazione sta crescendo, e molti cinesi cominciano a essere più esigenti. In parte queste nuove esigenze si devono alle aperture dei cinesi al mondo occidentale: grazie ai viaggi in Europa e America i cinesi hanno scoperto nuovi gusti e fragranze, anche nel campo delle bevande alcoliche. Le industrie di birra nazionali stanno cogliendo al balzo l’opportunità.

In numeri? 
Il costo delle materie prime ha colpito anche questa industria. In marzo il prezzo dell’orzo era a 334.8 dollari per /tonnellata, 25.7% più alto YoY. Il prezzo dell’alluminio per lattine e del vetro per bottiglie è aumentato di circa il 50% da inizio 2021. Il costo della produzione per litro è aumentato di circa il 6,9% YoY nel primo trimestre a circa 2,688 yuan (395.62$). I prodotti di livello premium mantengono un buon livello di crescita. Molti dei nuovi prodotti sul mercato costano oltre i 8 Yuan ($1.17), un prezzo considerato accettabile per gli standard locali.

Come ci si entra? 
Nel 2021, stante il National Bureau of Statistics, il mercato domestico ha riportato profitti per 18.68 miliardi di yuan (2.74$ miliardi), una crescita YoY del 38%. Considerando il potere di acquisto in crescita del “cinese medio”, e la veloce espansione delle città di secondo e terzo livello (rispettivamente popolate da 5 milioni o, le più piccole, un paio di milioni), può essere utile cercare di sfruttare la presente industria locale, che ha maggior familiarità con il “mood” cinese, ed entrare nel mercato tramite essa (sia giocando sugli approvvigionamenti di materie prime che sugli impianti per la produzione di birra). Facciamo qualche nome di azienda birrozzosa, con crescite a doppia cifra significative: Chongqing Brewery, Beijing Yanjing Brewery, Tsingtao Brewery e Fujian Yanjing Huiquan Brewery. C’è ne è per tutti i gusti.

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