Studi e approfondimenti
21 Febbraio 2022

Tre domande a…Paolo Pescetto

Il manager è amministratore delegato di RedFish

Il mercato del private capital è cambiato e cambierà nel prossimo triennio; quali sono le principali tendenze secondo il suo punto di vista?

RedFish nasce nel 2014 ed è cresciuta sia come portafoglio di investimento che come gruppo proprio grazie al cambiamento in atto degli operatori del settore ma soprattutto delle richieste degli investitori che abbiamo colto sin da subito e che cerchiamo di interpretare al meglio, coscienti che essendo un operatore relativamente nuovo contiamo principalmente  sulla capacità del nostro management di capire molto in anticipo questi cambiamenti, implementando più velocemente di altri la strategia di posizionamento.

I trend che abbiamo individuato come macro opportunità sono:

  • La richiesta da parte degli investitori privati di una maggior trasparenza sui costi di gestione e sui meccanismi di carried interest;
  • entrata di nuovi operatori tipicamente posizionati nell’Asset Management (come ad esempio Azimut) che si sono posizionati sia nel segmento classico del Private Equity della media azienda con “Libera Impresa” sia nel segmento Venture con AliCrowd in partnership con i portali di crowdfunding portando una formula di investimento innovativa e con tagli di raccolta minima molto accessibili (5.000 euro):
  • La tendenza internazionale (es.: TPG) ma anche italiana (NB Aurora) a quotare in borsa i fondi di private equitye anche le holding di investimento (es.: TIP e First Capital) per lasciare più libertà agli investitori sulla scelta della durata del proprio investimento e decidere in autonomia l’exit;
  • La nascita di decine di holding di investimento con size da 10-50 milioni (es.: Boutique Italia e Smart Capital) che operano in ottica multi-asset-class sia nel Private Equity/Venture che nel Public Equity e di operatori di club deal (es.. Route Capital Partners e Orienta) ed anche modelli ibridi Holding/club deal (es.: Eulero e la stessa RedFish Longterm Capital che appartiene al nostro gruppo RedFish) che offrono alle PMI alternative di accesso al mercato dei capitali di rischio

Non è facile interpretare un posizionamento distintivo all’interno di questa vorticosa nascita di nuovi soggetti e penso sia anche difficile poterne fare una netta distinzione. Forse avere la capacità di dotarsi di un modello societario flessibile che possa mutare velocemente, interpretando i cambiamenti del mercato, potrebbe essere il vero elemento differenziante rispetto alla scelta di un modello bloccato per 10-12 anni che ad oggi risulta oramai percepito come un periodo troppo lungo per un investitore privato e rimane adatto “forse” solo per Istituzionali con capitali pazienti.

Questi mesi possono essere una grande opportunità per l’economia italiana e per le tante imprese che la compongono; quali le sue previsioni o aspettative?

Gli ultimi 10 anni hanno offerto grandi opportunità di guadagno per gli operatori di Private Equity grazie ad una economia in forte espansione, al netto dell’effetto Covid che però ha danneggiato solo qualche singolo settore (es.. turismo, ristorazione) e che fortunatamente abbiamo evitato come Redfish. Stesso ragionamento vale per il Public Equity (IPO in Borsa) negli ultimi anni è stata una opportunità di forte soddisfazione che sono negli ultimi mesi ha visto delle prese di beneficio, ma è un trend destinato ancora a crescere nel 2022.

Penso che quest’anno infatti possa andare in continuità e non richieda sforzi particolari di cambiamento di strategia, ma all’orizzonte c’è da porsi alcuni quesiti fondamentali che inficeranno le exit strategy a 3-5 anni degli investimenti attuali ovvero l’impatto che alcuni macro trend potranno avere sugli assets che ci apprestiamo ad acquisire nel breve periodo.

Mi riferisco principalmente al costo del debito, all’inflazione sui beni di consumo ed al rincaro delle materie prime. In uno scenario a 2-3 anni potrebbe salire di alcuni punti percentuali il costo del debito e diminuire la redditività di alcuni settori mass market e quindi appesantire il costo della leva finanziaria nei classici LBO a fronte di una riduzione dei margini. Penso in particolare ai large deal ove si sta assistendo a multipli di acquisto a doppia cifra ed a volte con valutazioni superiori ai 14xEbitda ove il lungo periodo è uno scenario che impatta più profondamente.

Relativamente alle opportunità di breve periodo, per intenderci entro l’anno 2022, vediamo una grande disponibilità della classe imprenditoriale ad aprire il capitale sia ad operazioni di maggioranza che di minoranza ed anche abbracciare una scelta di quotazione in borsa per cui ci aspettiamo una accelerazione nei deal di M&A.

Quale il ruolo dei fondi da lei gestiti? Cosa servirebbe per poter fare di più per l’economia reale?

RedFish nasce come operatore rivolto ad aziende Familiari ed a PMI che ricerchino un investitore di lungo periodo, interpretiamo al 100% il ruolo di Holding di Partecipazione Industriale con ottica di creazione di valore attraverso una attività di partecipazione attiva alla vita societaria delle nostre partecipate. Nella strategia RedFish abbiamo deciso di operare con diversi veicoli distinti tra loro per asset class di investimento, rischio e redditività:

  • Innovative-RFK (holding quotata sulla piazza di Parigi – Euronext Access) che opera in minoranza su startup e PMI innovative ad altro rischio/rendimento, con rating Modefinance B1+ (investment grade);
  • RedFish LongTerm Capital (in corso di IPO sulla piazza di Milano -EGM) che opera in minoranza o anche come anchor investor di club deal di maggioranza e co-investimento in medie aziende che possano vedere anche l’IPO come possibile exit strategy;
  • RedFish4Listing che investe in aziende in Pre-IPO o in fase di quotazione su Euronext Growth Italia quale investitore professionale; 
  • RedFish RealEstate che investe in immobili prettamente industriali ad alta redditività 6-7% con una forte leva finanziaria che porta ad avere un elevato rendimento dell’equity;
  • RedFish Minibond con redditività variabile dal 4 al 6% quotati;

La Mission del Gruppo Redfish è quella di offrire una diversificazione di alternative di investimento in Economia Reale attraverso strumenti quotati che in questa fase di mercato abbiamo individuato nelle Holding Industriali di partecipazione di Lungo Termine Quotate su mercati non regolamentati europei. Dal 2021 abbiamo attirato l’interesse di investitori istituzionali come Banhor SIM, Banca Valsabbina e 4AIM, così come alcuni investitori esteri (USA, Germania e Francia) che hanno investito in alcuni dei nostri asset, contiamo nel 2022 di allargare la platea di investitori sia privati che istituzionali italiani ed esteri pur coscienti che il nostro focus naturale siano gli investitori Privati ed i Family Office.

Categoria
  • Tax&Legal
  • Real Estate
  • Eltif
  • Ipo
  • Infrastrutture
  • Corporate Venture Capital
  • Npl
  • Spac
  • News
  • Business Angels
  • M&A
  • Private debt
  • Private equity
  • Venture capital
  • Crowdfunding
  • Eventi
  • PIR
  • Startup
  • Studi e approfondimenti
  • Turnaround
  • Fintech
  • Nomine e cambi di poltrona

Iscriviti a Private Capital Today

Logo AIFI

Sede
Via Pietro Mascagni 7
20122 - Milano

Tel +39 02 7607531
Fax +39 02 76398044
info@aifi.it

C.F. 97047690157
Aut. Trib. Milano n.38 dell'8 febbraio 2016
Privacy Policy - Cookie Policy
Termini e Condizioni - Credits