Nuova proposta da parte di Cdp e dai fondi Blackstone e Macquarie per Autostrade, con una valutazione da 9,1 miliardi (18,6 considerando il debito che grava sulla società). Rispetto alla precedente proposta cambia l’ammontare degli accantonamenti che Atlantia dovrà fare per rimborsare chi chiederà un risarcimento per i danni indiretti causati dal crollo del ponte Morandi nel 2018. Una cifra più bassa del miliardo e mezzo richiesto inizialmente, che permetterebbe ad Atlantiadi risparmiare qualche centinaio di milioni che altrimenti avrebbe dovuto iscrivere a bilancio. L’operazione, scrive Fabio Savelli per il Corriere della Sera, si concretizzerebbe tramite un veicolo che acquisirebbe il gestore autostradale, di cui Cdp eserciterà il controllo in virtù della partecipazione prevista al 51%. Le parti inoltre stanno trattando per 400 milioni di euro di ristori causati dal crollo del traffico durante il 2020, ma essendo un’operazione che dovrebbe avere valere anche per tutti gli altri gestori autostradali, non sarà facile trovare un’intesa a riguardo. Atlantia molto probabilmente riunirà un consiglio di amministrazione la prossima settimana per valutare l’offerta, ma sembra ormai scontato che verrà portata nell’assemblea dei soci prevista per maggio. L’opzione dello scorporo è stata scartata, a causa del no della holding dei Benetton, Edizione, e della fondazione Crt. Non è ancora chiaro se il quorum per l’approvazione dell’offerta sia fissato al 51 o al 67%: in caso fosse del 67% potrebbe verificarsi una situazione difficilmente risolvibile in quanto lo Stato presenterebbe una proposta per Autostrade per interposta Cdp, che però verrebbe bocciata dal mercato.