Il Fondo interbancario di tutela dei depositi, azionista di maggioranza di Banca Carige, ha scelto Bper Banca per trattare in esclusiva la cessione dell'istituto per un periodo fissato di quattro settimane (non oltre il 15 febbraio). Il Fitd ricapitalizzerà la banca per 530 milioni di euro, la metà di quanto richiesto da Bper inizialmente. Sul tavolo del comitato di gestione del Fitd, che ha in mano insieme allo Schema Volontario il 79,99% dell’istituto ligure, c’erano anche altre due proposte, quella di Crédit Agricole Italia e quella di Cerberus. L'offerta di Bper Banca non ha natura vincolante e in caso di perfezionamento dell'operazione prevede il lancio di un'opa sulle restanti azioni di Banca Carige non detenute dal Fitd e dallo Svi per un corrispettivo di 0,80 euro a titolo. Essenziale per la scelta di Bper è stata la decisione di rivedere in termini favorevoli al Fitd la richiesta della dote per rilevare l'istituto genovese. La ricapitalizzazione richiesta infatti è passata da un miliardo a quasi la metà. La banca modenese a metà dicembre si era fatta avanti con una prima richiesta ma era stata respinta perché avrebbe richiesto un impegno finanziario superiore ai limiti statutari del fondo interbancario, che per gli interventi preventivi può arrivare attorno a 700 milioni. Bper ha battuto le proposte di Crédit Agricole Italia, che ha deciso di uscire dalla gara al termine di una silenziosa analisi durata diversi mesi, e del fondo americano Cerberus che, a quanto risulta al Sole24Ore, si era fatto avanti in tandem con Banco Desio. Nei mesi scorsi si sarebbero fatti avanti per Carige anche Apollo Global Management, Bain Capital e Centerbridge.