Ivass e Ania stanno coordinando a livello istituzionale una rete di salvataggio per Eurovita composta da banche, reti di consulenti finanziari e assicurazioni che hanno distribuito le sue polizze. E' questa la soluzione di sistema che, secondo quanto risulta MF, si starebbe mobilitando per mettere in sicurezza l'assicuratore in portafoglio a Cinven finito in gestione provvisoria dopo che l'Ivass aveva chiesto a più riprese alla proprietà di ricapitalizzare la società. La situazione coinvolge 353mila clienti con 15 miliardi. La strada alternativa è che si trovi un grande operatore disposto a rilevare la compagnia ma l'ipotesi al momento appare improbabile. La manovra per rimettere in sesto Eurovita si aggirerebbe oltre i 200 milioni di euro, una somma comunque gestibile a livello di sistema. All'operazione di salvataggio parteciperebbero le banche che hanno distribuito ai loro clienti le polizze di Eurovita in questi anni e il sistema assicurativo con Unipol, Generali o Poste in prima linea, dice MF. L'obiettivo dell'operazione è evitare contraccolpi sulla reputazione del settore e che il portafoglio venga liquidato. Ci sono però ancora alcune incognite che vanno chiarite. La prima è il rischio di riscatti a pioggia: prima che Ivass congelasse le polizze, le richieste di chiusura anticipata erano arrivate in massa. L'operazione dovrà quindi essere ben congegnata per ridare fiducia ai risparmiatori. Probabilmente Cinven verrà chiamato di nuovo in causa, non come azionista, ma per contribuire al rimborso del prestito subordinato emesso dalla compagnia e rimasto anch'esso congelato.