La cordata di fondi d’investimento capitanata da Carlyle e riunita nel gruppo Ad Hoc si è aggiudicata il 100% di Officine Maccaferri per 9,3 milioni di euro. Il passaggio garantisce continuità al gioiello della galassia industriale Seci della famiglia Maccaferri, attivo nell’ingegneria ambientale e finito in concordato lo scorso maggio. Ai 9,3 milioni si sommerà un finanziamento ponte da 40 milioni entro dicembre, la cui richiesta di approvazione è già stata presentata al Tribunale di Bologna. La sede di Officine Maccaferri rimarrà nel capoluogo emiliano e entro il 18 dicembre sarà depositato il piano di concordato che faciliterà il deleveraging della società. Oltre a Carlyle, di Ahg fanno parte altri due fondi d’investimento: Stellex e Man Glg. La società è anche il maggiore creditore dell'azienda dato che nel dicembre 2019 ha sottoscritto circa il 54% di un bond da 190 milioni di euro emesso nel 2017 e in scadenza il prossimo giugno. Quello andato all'asta è solo un pezzo della galassia Seci ma il più grande: con 500 milioni di fatturato sul miliardo di tutto il gruppo e con 3mila dipendenti nel mondo, di cui 80 a Bologna. Quella di Ahg era l'unica offerta arrivata all'asta del Tribunale Civile di Bologna. Non pervenuti infatti i francesi di Vinci, che pure nei mesi scorsi avevano manifestato interesse. Anche Seci intanto si sta preparando al salvataggio, per opera del fondo inglese, Taconic capital, con un piano che prevede il rimborso del bond da 90 milioni di euro emesso a gennaio 2019, garantito per il 51% da Manifattura Sigaro Toscano. Per le altre società del gruppo, sono aperte trattative per la vendita, anche tramite lo scorporamento. Il 23 dicembre saranno messi all’asta altri asset della holding nel ramo energetico, tra cui il 50,1% di S.Solar (impianti fotovoltaici) e l’azienda Celano1.