Private equity
13 Febbraio 2023

Cdp al lavoro su una controfferta per Tim

La Cassa cerca alleati che iniettino equity 

Alla fine l’offerta di Kkr per la rete di Tim è arrivata. La proposta non vincolante è accompagnata da un piano operativo che il fondo americano intende adottare. Come scrive Il Corriere, il progetto prevede una gestione di Netco, la newco che nascerà dalla separazione della rete da Tim, con perimetri ben definiti: Kkr si riserverebbe gestione operativa in virtù di una quota di maggioranza, mentre la quota di minoranza potrebbe prevedere una partecipazione pubblica per consentire al governo di sovrintendere il destino della rete. Una volta effettuati gli investimenti e valorizzata l’infrastruttura, Kkr uscirebbe di scena, mentre lo Stato, mantenendo la sua quota, garantirebbe il presidio sulla rete. Kkr ha diversi investimenti nelle infrastrutture italiane, tra cui il 37,5% di Fibercop. Un consiglio di amministrazione di Tim è stato convocato ad hoc il prossimo 24 febbraio, proprio per valutare l'offerta, che vale quattro settimane dalla presentazione. La società comunque è pronta a considerare altre opzioni alternative. A tal proposito Cassa depositi e prestiti starebbe lavorando a una controfferta per Netco, in risposta a Kkr. Secondo quanto apprende Mf da fonti qualificate, sono costanti le interlocuzioni tra la Cassa e il ministero dell'Economia e delle Finanze, suo azionista di maggioranza, per concordare le prossime mosse da mettere in atto. La proposta dovrebbe arrivare a stretto giro e Cdp intanto sta cercando alleati che possano iniettare equity nell'operazione. Per questo motivo avrebbe già coinvolto Macquarie, socio in Open Fiber, e starebbe sondando la disponibilità di grandi fondi infrastrutturali. Tra i big che potrebbero realizzare un'operazione in Italia ci sarebbero, riferisce Mf, Global Infrastructure Partners (Gip), Blackstone e la canadese Brookfield, il fondo di Singapore Gic, l'Abu Dhabi Investment Authority (Adia), ma anche la francese Ardian. Con Blackstone, scrive Carlo Festa sul Sole 24ore, ci sono stati soltanto contatti, che per ora non hanno portato a una evoluzione concreta. Con la statunitense Gip i colloqui sono avvenuti a livello più istituzionale, ma al momento non sarebbero sfociati in nulla di concreto. Con Brookfield i colloqui potrebbero andare avanti, dopo gli iniziali contatti fra le parti. Del resto, proprio Brookfield da tempo sta provando a mettere a segno un'operazione infrastrutturale in Italia. Un grande fondo sovrano oppure di un fondo pensione canadese avrebbero il giusto identikit del partner per questa operazione perché soggetti finanziari con una strategia d'investimento paziente e senza grandi richieste sul fronte governance.

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