Il gruppo Cdp avrebbe definito i quadri di governance con il fondo australiano Macquarie dopo che il CdA ha dato il via libera alla formulazione di un’offerta per rilevare un ulteriore 10% di Open Fiber da Enel tramite Cdp Equity. Macquarie ha invece presentato un’offerta vincolante da 2,12 miliardi per il restante 40% che valorizza l’intera OF 5,3 miliardi di euro al netto del debito. Oltre al via libera all’offerta, il board di Cdp avrebbe formalizzato l’impegno ad apportare nuove risorse a sostegno del piano infrastrutturale di Open Fiber, in linea con la strategia di Cassa Depositi e Prestiti di confermare il suo ruolo di investitore di lungo termine in un settore strategico. Il consiglio dell’Enel ha dato il via libera per la cessione del 10% a Cdp per 530 milioni di euro, portandola a detenere il 60% della compagine azionaria e arrogandole il diritto di nominare presidente e amministratore delegato della società, mentre il fondo Macquarie potrà nominare vice-presidente e direttore finanziario. Prima del riassetto azionario i due soci originari, Enel e Cdp, si impegneranno a rafforzare la dotazione patrimoniale di Open Fiber con un centinaio di milioni a testa, scrive Antonella Olivieri sul Sole 24 Ore. Il closing, inizialmente previsto entro giugno, ora è atteso entro novembre ma dipenderà dall’esame Antitrust, che potrebbe dilatare i tempi di oltre un anno.