Studi e approfondimenti
22 Novembre 2023

Dune di Herbert

I libri di Tianxia

“Ciò che gli analfabeti ecologici non capiscono riguardo ad un ecosistema è che è un sistema. Un sistema! Un sistema mantiene una certa stabilità fluida che può essere distrutta da un passo falso in una sola nicchia. Un sistema ha ordine e scorre da un punto all'altro. Se qualcosa blocca il flusso, l’ordine crolla. Chi non è addestrato potrebbe non accorgersi di quel crollo finché non fosse troppo tardi. Ecco perché la funzione più alta dell’ecologia è la comprensione delle conseguenze. […] Oltre un punto critico all’interno di uno spazio finito, la libertà diminuisce all’aumentare del numero. Ciò è vero tanto per gli esseri umani nello spazio finito di un ecosistema planetario quanto per le molecole di gas in un recipiente sigillato. La questione umana non è quanti potranno sopravvivere all’interno del sistema, ma quale tipo di esistenza è possibile per coloro che sopravvivono.” Pardot Kynes, primo planetologo di Arrakis. Una visione piuttosto semplice nella descrizione degli equilibri che regolano un ecosistema e il suo bioma. Frank Herbert, l’autore di Dune, ha sviluppato l’intero universo di Dune partendo da un articolo che stava scrivendo sulle dune di sabbia in America. Osservando come le si stava immobilizzando, grazie a piante con lunghe radici, venne colpito da come il clima, masse inerti come la sabbia, e semplici piante fossero in continua evoluzione. Questo accadeva quasi mezzo secolo fa’. Di li decise di scrivere una esalogia di cui Dune è il primo libro, di solito il più letto. È fantascienza? Si. È da leggere? Wishilist per babbo natale subito.

Che roba è?
Descrivere un universo intero che non esiste non è cosa da poco. Uno dei grandi pregi degli scrittori di fantascienza “hard-scifi” è la capacità immaginativa che li porta a dissezionare plausibili scenari. Alcuni, come Gibson e Sterling, hanno immaginato scenari micro come l’impatto di internet (che ancora non esisteva) nella società. E credetemi ci han preso di brutto. Altri come Herbert e Asimov han creato interi universi in cui hanno analizzato come l’umanità sulla base dei comportamenti attuali, potrebbe evolversi. Una specie di ricerca sociale scientifica basata su dati passati applicati al futuro. Dune non è un libro facile da leggere. L’ambientazione del primo volume è principalmente il pianeta di Arrakis. Un gigantesco deserto. Herbert si ispirò al medio oriente miscelando termini e semantica araba e persiana. In questo deserto esiste un ecosistema estremo, dove piante e animali si sono evoluti per sopravvivere in un ambiente con scarsa presenza di acqua. Questa palla di sabbia tuttavia nasconde una sostanza, la spezia, il cui prezzo la rende il prodotto più richiesto nell’universo conosciuto. Le sue proprietà includono aumentare le capacità psichiche di chi la utilizza, prolungandone la vita ma rendendo gli utilizzatori dipendenti per sempre. In pratica Herbert prese il concetto di dipendenza energetica dal petrolio della sua epoca e la miscelò con altre sostanze prodotte come le sigarette (nicotina) e farmaci oppiacei (la recente pandemia di oppiacei americana qualcuno la ricorda). In questo deserto, tuttavia, ci sono due minacce: i nativi, che sono piuttosto incazzati e ottimi combattenti, e i vermi delle sabbie, giganteschi organismi che possono ingoiarsi intere macchine estrattive. I primi sono un problema forse risolvibile (basta massacrarli), il secondo non si può risolvere. Se la trama così sintetizzata pare peculiare ricordate che è solo la struttura su cui si innesta la narrativa. Il vero punto per cui vale la pena leggere il libro è come gli umani (colonizzatori) che vengono a estrarre questa sostanza si relazionano con il bioma di un pianeta così estremo. L’ecosistema di Arrakis è inoltre impregnato di fanatismo religioso che definisce la vita dei nativi una sorta di ecopoiesi che li spinge a voler trasformare il deserto in un lussureggiante pianeta pieno di vita ma, facendo questo, distruggerebbero la sostanza che rende questo pianeta prezioso.

In numeri?
In numeri questo è uno dei libri di fantascienza più venduti nel mondo. Diciamo la versione sci-fi del Signore degli Anelli. Temi come la sostenibilità e il riciclo, ben spiegati ed estremizzati in Dune, sono oggi al centro dell’attenzione. Le sole tecnologie Verdi (o rivendute come tali) hanno un mercato del valore di quasi 14 miliardi di dollari, stimato in crescita a 60 dollari entro il 2030. L’estremizzazione della percezione della crisi climatica, grazie a campagne di sensibilizzazione più o meno veritiere (Greta docet), ha portato molti, spesso ineducati ecologicamente, a pensare che basta comprare una costosa auto al litio, il cui impatto ecologico in asia e America latina è devastante, per salvare l’ambiente. L’industria bellica (ben descritta in Dune come forza ultima) solo nel 2022 ha venduto, parlando delle prime 25 aziende belliche, oltre 3 trilioni di dollari. Giusto per dare qualche numero del nostro mondo che Dune approfondisce all’estremo.

Che mi porto a casa con sta lettura?
Per chiunque sappia leggere… comprendere questo libro di 50 anni fa ma che parla della storia degli ultimi 50 anni non è cosa difficile. Ovviamente nessuno di noi cavalcherà mai un verme, o si snifferà della spezia (in certe zone di Italia pare si sniffi altro, a giudicare dagli esami delle urine nelle fogne). Quello che si porta a casa con questo libro è la capacità di elevare la propria visione di uno scenario dalla semplice trimestrale e aridi numeri a un livello in cui questi elementi sono integrati in più amplio contesto mondale. ogni azione e reazione di un singolo individuo, che operando in finanza ha una capacità di proiezione nazionale se non mondiale, può alterare interi ecosistemi. Quanti dei lettori operano co le loro attività in Big Green, o nel mondo degli algoritmi creativi, oppure nel mondo della meccanica o settore estrattivo. Tutti questi singoli mercati non sono scissi tra loro ma sono singole parti di un bioma molto più complesso. Ecco Dune aiuta a comprendere questa visione.

Il libro sta qui.

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