Scaduto il termine per la presentazione delle offerte vincolanti per Banca Profilo, sul Sole24ORE Carlo Festa parla del progetto di fusione a cui starebbe lavorando Banca Finint. Il processo per la cessione di Banca Profilo è iniziato la scorsa estate e sul mercato è stata messa la quota di maggioranza (il 62,50%) oggi in portafoglio a Sator Private Equity Fund. Il veicolo è gestito da Sator ma è in scadenza a fine anno. Banca Finint, istituto veneto con Enrico Marchi azionista di controllo e presidente, starebbe studiando l'unione con la banca a cui potrebbe seguire una quotazione a Piazza Affari. L'approdo in Borsa è da tempo tra gli obiettivi di Finint, investment bank nata nel 1980 sotto la denominazione Finanziaria Internazionale e ribattezzata con il nome attuale nel 2014. Il matrimonio tra i due istituti, scrive il quotidiano economico, potrebbe prevedere due passaggi distinti con una formula mista. Sator dovrebbe essere liquidato per cassa, dopo di che i manager-soci del fondo (ed esempio il fondatore Matteo Arpe e l'amministratore delegato della banca Fabio Candeli) dovrebbero reinvestire nella nuova realtà che nascerà dalla fusione in un secondo passaggio. L'obiettivo della quotazione a Piazza Affari era una tappa nota di Finint e in una passata intervista Marchi aveva spiegato che la quotazione avrebbe avuto senso nel momento in cui si fosse individuato un target nell'asset o nel wealth management oppure nelle cartolarizzazioni, cioè nei settori che sono i punti di forza di Finint. L'unione con la banca veneta però non è l'unica strada percorribile per Banca Profilo. Altre due possibilità sono l'acquisto da parte di un fondo internazionale e l'offerta di Banor Sim, attore specializzato nella gestione di capitali e consulenza su grandi patrimoni. Inoltre al deal si sarebbe affacciato un quarto soggetto.