Giovedì 16 febbraio, scrive Il Sole 24ore, si sarebbe svolta una riunione tra il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, i dirigenti della presidenza del consiglio e i vertici di Cassa Depositi e Prestiti per discutere dell'offerta per la rete Tim. Secondo quanto riferisce il quotidiano, il ministero del Tesoro non avrebbe dato il via libera alla prima proposta, chiedendo nuovi approfondimenti sulla bozza. Cdp dovrà allora riformulare l’offerta per tentare di ricevere il gradimento di tutti i soci di Tim. Stando a fonti finanziarie riportate da Repubblica, la bozza di offerta di Cdp (socia di Tim al 9,9% e della rivale Open Fiber al 60%) sarebbe leggermente superiore a quella ricevuta da Kkr (il fondo di investimento socio al 37,5% della rete di Fibercop, controllata al 58% da Tim). La bozza presentata da Cdp - che ora andrà rivista - parte da una valutazione di Netco di oltre 18 miliardi, ma con una maggior componente in contanti rispetto ai 10 miliardi messi sul piatto da Kkr. L'offerta non sarebbe comunque stata vincolante, e quindi ancora tutta da negoziare. Netco è l'infrastruttura di Tim che comprende la rete primaria, la rete secondaria di Fibercop e i cavi sottomarini di Sparkle. La bozza di offerta prevedeva di conferire Open Fiber in un veicolo, controllato da Cdp e Macquarie, che a sua volta avrebbe promosso l'offerta non vincolante per Netco. Secondo fonti vicine all'operazione, c'è fiducia nel trovare una soluzione, magari cambiando i presupposti dell'offerta ma ci vorrà ancora qualche settimana per trovare una nuova quadratura che convinca tutte le parti coinvolte. L'offerta non vincolante di Kkr da 18 miliardi resta invece valida fino al 28 febbraio. Quattro giorni prima il cda di Tim dovrebbe riunirsi per valutarla.