Private equity
13 Ottobre 2020

Giochi Preziosi continua da sola

Fallite le trattative con Oakley e gli altri fondi

Si interrompono le trattative per l'ingresso di un investitore istituzionale in Giochi Preziosi, quarto operatore europeo del mercato dei giocattoli fondato nel 1979 da Enrico Preziosi. Il proprietario, ricostruisce Carlo Festa sul Sole24ORE, alla fine avrebbe deciso di non cedere alle avance dei private equity, che puntavano a entrare come partner oppure a comprare la maggioranza della azienda. In estate un'offerta era arrivata da Oakley ma l'esclusiva del fondo è esaurita circa un mese fa. Poi il patron Preziosi in settembre ha avviato altre discussioni con gruppi finanziari ma alla fine ha optato per continuare in autonomia. Le parti non sarebbero riuscite a trovare una intesa sulla valutazione del gruppo che, con la pandemia da Coronavirus, ha avuto un sensibile calo del giro d'affari. Le stime si sarebbero focalizzate infatti attorno ai 550 milioni, qualche centinaio di milioni in meno rispetto alle cifre che circolavano un anno fa. La vendita è quindi rinviata al 2021. Giochi Preziosi ha chiuso il 2019 con un giro d'affari consolidato di 546,8 milioni, in crescita rispetto ai 403 milioni del 2018 ma come tutto il settore dei giocattoli ha subito le ricadute della pandemia. Preziosi non è solo il presidente e azionista unico del gruppo di giocattoli ma è anche il presidente del Genoa e in questi giorni è al lavoro su un altro fronte che coinvolge i private equity, ovvero l'accordo tra la Serie A e un fondo con cui condividere il progetto di media company. 

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