Gli azionisti di Toshiba hanno respinto il piano di separazione in due società proposto dagli amministratori del conglomerato giapponese. La società ha al suo interno un mix diversificato di attività che vanno dalle centrali nucleari agli ascensori. Il management aveva proposto la creazione di due business unit: una per i dispositivi elettronici e l'altra per l'energia e le relative infrastrutture. In precedenza era stata proposta un'altra strategia, anch'essa bocciata, che contava sulla divisione delle attività in tre: una incentrata sull'elettronica, una sull'energia e una sui chip di memoria Kioxia. Da anni Toshiba vive una pesante crisi nei rapporti tra management e azionisti azionisti stranieri, che controllano la metà circa delle quote, scrive Italia Oggi. Gli azionisti vorrebbero rendimenti più elevati e ristrutturazioni più estese, addirittura alcuni puntano a vendere l'azienda a terzi. Per il management la divisione in due unità sarebbe stata la mossa migliore per massimizzare il valore. Toshiba avrebbe sollecitato offerte di acquisizione da parte di private equity ma i membri del consiglio hanno affermato di non avere mai ricevuto un'offerta concreta per l'intera società. In passato è fallito il piano di una vendita a Cvc proprio per via del dissenso manifestato al progetto da alcuni importanti azionisti attivisti stranieri. Secondo gli analisti sono possibili in futuro ulteriori cambiamenti nella gestione o nel consiglio come anche altri colloqui con investitori di private equity.