Fervono i preparativi per il cda di Telecom di venerdì 26 novembre. La riunione era stata convocata già prima dell'arrivo dell'offerta di Kkr alla società di telecomunicazioni e inizialmente aveva all'ordine del giorno l'argomento “strategie e organizzazione”. Al momento non si sa se verrà affrontata la proposta del fondo americano ma c'è tempo fino a 12 ore prima del board per aggiornare la scaletta. Una prima riunione straordinaria era stata convocata domenica sera senza però deliberare. Il consiglio non dovrà valutare la congruità del prezzo dell'offerta, scrive il Sole24ore, ma se il progetto presentato dal fondo sia nell'interesse dell'azienda. Il documento di offerta spiega il piano e fornisce gli elementi affinché il board possa decidere se dare l'ok alla due diligence di quattro settimane richiesta. Il progetto di Kkr sarebbe separare la parte dei servizi dalla parte delle infrastrutture. La rete sarebbe poi offerta a termine a Cdp che deciderà in futuro se tenere due partecipazioni distinte nella rete di Telecom e in Oper Fiber oppure se realizzare una rete unica. L'infrastruttura di Telecom potrebbe avere un enterprise value di 7,2 miliardi, l'impresa totale invece ne vale 25,5 se si applica un multiplo di 2,4 volte. Il motivo che avrebbe mosso Kkr a fare la sua offerta è proteggere il proprio investimento nella rete secondaria che vale 1,8 miliardi (per una quota del 37,5%) e che con l'obiettivo di sostituire il rame con la fibra permetterebbe al fondo di godere di un rendimento annuo dell'8-9%. È necessario però che tutti gli attori coinvolti siano concordi con l'operazione perché, scrive sempre il quotidiano economico, il fondo americano non impegnerà 11 miliardi di euro per poi restare impantanato in diatribe tra azionisti e già ora Vivendi non si è espresso positivamente sull'investimento. Il fondo ha preso le distanze dalle voci che vedono un rilancio fino a 0,70-0,90 centesimi in più pur di vincere le resistenze della media company francese.