I private equity starebbero sondando il mercato per un’uscita dall'investimento fatto in Nexi. Per ora però sono in attesa del momento in cui le condizioni di prezzo lo consentiranno. La volontà dei fondi, in particolare di soci di lunga data come Bain Capital e Advent (titolari complessivamente del 18% di Nexi), scrive Il Sole 24ore, è di guardare con attenzione alle opportunità per una exit strategy, principalmente attraverso cessioni sul mercato. A gennaio intanto è scattato l'accordo parasociale riguardante il 55,27% del capitale, che ribadisce la centralità di Cassa Depositi e Prestiti (che detiene il 14,5% ed esprime cinque consiglieri di amministrazione) accanto ai fondi di investimento raccolti in diversi veicoli. Anche se le quotazioni di Nexi sono ai minimi storici - non giovando quindi alla strategia dei fondi - questi, come riferito da Radiocor, sono alla finestra per alleggerire le proprie quote. Fino a questo momento si sono mossi tutti insieme e alcune fonti sostengono che questo orientamento sarà mantenuto anche nelle scelte sull'exit. La strada per il progressivo disimpegno dei private equity, a meno dell'arrivo a sorpresa di un investitore strategico, potrà passare da collocamenti in più tranche o vendite sul mercato. Sotto il profilo della governance, il nuovo patto stabilisce che Helman&Friedman, che ha il 21% attraverso il veicolo Evergood Lux, indichi tre candidati nella lista di maggioranza per il rinnovo del cda previsto in primavera; Bain Capital e Advent (che hanno investito in tre tranche e possiedono circa il 18%) due, mentre Cdp Equity cinque. Il candidato scelto di comune accordo che completa la lista a 11 è l'attuale ad Bertoluzzo.