Giovedì 15 febbraio sulla piattaforma Mamacrowd ha preso il via la fase di pre-lancio della campagna di equity crowdfunding (intitolata Beer Revolution) di Baladin, birrificio artigianale che si propone di raccogliere fino a un massimo di cinque milioni di euro. L’operazione rientra all’interno di un piano di sviluppo al 2028 che prevede una crescita significativa del fatturato, la creazione di un ciclo dell’acqua sostenibile attraverso la costruzione di un pozzo e l’avvio di Open Hub, il primo birrificio condiviso d’Italia. Più precisamente, al 2028 il birrificio ha l’obiettivo di raggiungere ricavi per 50 milioni di euro, con un cagr del 22% circa, e una produzione di 100mila ettolitri/anno tra i due siti produttivi di Piozzo e Bernareggio. Lo stabilimento brianzolo è stato acquistato da Heineken per un milione di euro e da quest'anno entrerà in produzione. E’ previsto che nel 2028 fatturi 14,3 milioni. Nel 2022, Baladin ha raggiunto una produzione di 25,850 ettolitri, con ricavi pari a 16,05 milioni di euro. Presente in 47 Paesi, la società opera attraverso una strategia omnichannel con una rete b2b di circa 3mila rivenditori e un e-commerce. Come scrive Italia Oggi, nel 2028, Baladin potrebbe quotarsi e i soci convertire la quota in azioni oppure cederla nell'ambito di una opv. In dettaglio, il fondatore Teo Musso prevede di portare il fatturato a 50 milioni nel 2028 e quadruplicare a 100mila hl i volumi annui di birra prodotti. L'offerta agli investitori di Baladin è ora in fase early bird e si attende la pubblicazione del bilancio consolidato della neo costituita Baladin (non prima di marzo). La società è controllata da Musso e suo figlio Isaac (con il 69,1%) e dagli azionisti Oscar Farinetti (17,5%), il direttore finanziario Alessandro Ferrario (6,8%), Franco Fallarini (5,6%) ed Elio Parola (1%).