Tim ha concesso a Kkr un altro mese di tempo per migliorare la sua offerta per la rete Netco. Intanto, scrive Sara Bennewitz su Repubblica, il governo continua a non avere una posizione chiara sull'operazione: il Mimt ha preferito non esprimersi sulla partita mentre il Mef ha lasciato intendere di "non volere ostacolare" una convergenza dell'offerta di Cdp al fianco di Kkr, magari in tandem con F2i (fondo infrastrutturale italiano partecipato al 12% da Cdp). I tempi comunque stringono, scrive il quotidiano: una cordata a trazione Kkr, insieme F2i e, eventualmente, Cdp e Macquarie, difficilmente potrebbe prendere forma nell'arco di un mese. Il fondo Usa inoltre non ha bisogno tanto di capitali o di soci ma di una sponda tricolore per agevolare l'operazione che, essendo sotto il regime del golden power, necessita dell'autorizzazione del governo. La scorsa settimana il cda di Tim ha anche bocciato la vecchia offerta presentata da Kkr da 19 miliardi (più due che si aggiungerebbero nel caso di fusione con Open Fiber) giudicandola inadeguata.