Private equity
31 Maggio 2022

Il primo passo verso la rete unica

Entro ottobre l'accordo vincolante per l'integrazione delle infrastrutture

I cda di Tim, Cdp e Open Fiber hanno firmato il memorandum of understanding per integrare le infrastrutture di rete di Tim e di Open Fiber. La lettera è stata firmata anche dai fondi Macquarie e Kkr. Il fondo americano ha il 37,5% in Fibercop (la wholesale company di Tim) mentre l’australiano aveva rilevato il 40% di Open Fiber dopo l’uscita di scena dei Enel. L'intesa è un passaggio preliminare per arrivare a un accordo vincolante nei prossimi cinque mesi sulla realizzazione della rete unica. Il primo impegno preso dai firmatari è arrivare a un accordo entro il prossimo 31 ottobre. I tempi però potrebbero essere più brevi e forse già prima della pausa estiva potrebbe arrivare l’accordo vincolante, suggerisce Il Corriere. Open Fiber, controllata da Cdp e dal fondo Macquarie, dovrebbe essere il veicolo per la rete unica. Le modalità di integrazione non sono ancora definite ma l'ipotesi della cessione sembra essere la preferita da Tim. Come scrive Ansa, la rete dell'ex monopolist, dalla dorsale fino all'ultimo miglio, verrebbe venduta a Open Fiber, in cambio del trasferimento di una buona parte del debito o addirittura con un pagamento tutto cash (si parla di una valorizzazione di 18 miliardi di euro). Questo e altri nodi (valorizzazione, le sinergie, l'effettivo perimetro e la forza lavoro) saranno ora al centro delle discussioni. Il memorandum prevede che la nuova società sia controllata da Cdp Equity e partecipata da Macquarie (azionista di Open Fiber) e Kkr, fondo azionista di Fibercop, la rete secondaria di Tim. A rendere la strada meno complicata rispetto a prima – c'era già stato infatti un precedente memorandum, siglato da Cdp e Tim nell'agosto 2020 - è la disponibilità di quest'ultima a rinunciare al controllo della futura rete unica.

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