I fondi d’investimento credono nella moda sostenibile. Lo evidenzia una ricerca che PwC Italia ha realizzato per MFF (MF Fashion) sulle operazioni di private equity sulla moda sostenibile. Lo studio sostiene che, anche se per ora le operazioni di private equity focalizzate su aziende del settore fashion incentrate sulla sostenibilità sono ancora limitate, c'è da attendersi che la sensibilità degli investitori finanziari su questi aspetti aumenterà sia con riferimento ai nuovi investimenti sia alle scelte decisionali relative alle aziende già in portafoglio. PwC ha mappato cinque operazioni di private equity di questa tipologia negli ultimi quattro anni: due fatte da operatori italiani e tre da fondi internazionali. Nel 2018 ci sono stati tre deal di questo tipo. Il fondo italiano Style capital ha acquisito una quota di Re/Done, brand di abbigliamento e accessori rigenerati; Progressio ha rilevato il 65% del marchio cruelty free Save the duck e True capital ha acquisito il controllo del marchio tessile per l'infanzia Frugi. L'anno dopo invece, Permira si è aggiudicata la maggioranza di Reformation mentre solo pochi mesi fa la piattaforma per capi di seconda mano Vinted ha ottenuto 250 milioni di euro da Eqt growth e altri investitori. A oggi il tema della sostenibilità nella moda si declina in quattro aree di attenzione: la prima riguarda l'uso responsabile e l'impatto ambientale dei materiali, la seconda il commitment di lungo termine su processi produttivi, la terza l'attenzione alle persone e infine l'attenzione agli sprechi e l'economia circolare. Un ultimo aspetto sottolineato dalla ricerca è che, dopo gli impegni presi dalle case di moda e dai grandi gruppi, ora si muovono anche le aziende di dimensioni medie e piccole mentre i brand emergenti nascono già con la cultura della sostenibilità nel proprio dna.