L’acquisizione di Sorgenia da parte di F2i e Asterion Industrial Partners è diventata realtà. Nasce così un operatore specializzato nelle tecnologie per la transizione energetica, con una capacità installata di 4,800 megawatt. Il completamento del closing perfeziona l’operazione annunciata a dicembre 2019 con la quale F2i e Asterion hanno battuto A2A-Eph, Iren e gli inglesi di Contourglobal. A vendere il 100% di Sorgenia sono state le banche creditrici Mps, Banco Bpm, Ubi e Unicredit. Ora la totalità delle azioni dell'azienda sarà detenuta da Zaffiro, veicolo societario partecipato al 72,4% da F2i e al 27,6% da Asterion. Angelo Barbarulo e Gianfilippo Mancini saranno rispettivamente il presidente e l’amministratore delegato. Come scrive il Corriere della Sera, la “nuova” Sorgenia combinerà le sue centrali a gas con gli impianti eolici in arrivo da F2i (282 megawatt di capacità installata) e con quelli della San Marco Bioenergie, anch’essa conferita e titolare di centrali da biomasse vegetali con 68 megawatt installati. Proprio grazie alla dotazione gas-rinnovabili Sorgenia punta a rivestire un ruolo di rilievo nella transizione energetica italiana. Le centrali a gas contribuiranno alla stabilità del sistema elettrico complessivo e il gruppo si impegnerà a sviluppare altra capacità rinnovabile non solo nei segmenti in cui è già presente (ovvero eolico e biomasse) ma anche nel solare, biometano, idroelettrico e geotermico. Infine c'è il mercato dei clienti dove oggi Sorgenia fornisce energia e servizi a 400mila utenti tra imprese e famiglie.