Il fondo d'investimenti americano Kkr ha presentato una manifestazione d'interesse indicativa e non vincolante per un'offerta pubblica di acquisto sul 100% delle azioni di Tim volta al delisting. L'offerta è stata definita amichevole e valuta le azioni della telco italiana 50 centesimi ognuna. La valutazione complessiva è quindi di poco superiore a 11 miliardi di euro. Il fondo, scrive il Financial Times, punterebbe a dividere in due l'azienda lasciando il controllo della rete a un ente dello stato come Cassa depositi e prestiti. L'offerta di Kkr è il 60% in più rispetto alla quotazione complessiva della società e la verifica dei conti durerà quattro settimane. Tim è il maggiore operatore di telefonia del Paese ed è anche la società che detiene la parte più rilevante dell'infrastruttura di telecomunicazione. Le reazioni degli azionisti alla proposta non si sono fatte attendere. Il consiglio di amministrazione domenica si è riunito in via straordinaria per discutere il caso. Vivendi, primo socio di Telecom Italia con circa il 24%, riferisce Radiocor, ha commentato che la manifestazione di interesse di Kkr non riflette il valore reale che può esprimere il gruppo ed è insufficiente. Il gruppo francese comunque a più riprese recentemente ha sottolineato di volere dialogare con il governo italiano per il rilancio del gruppo e per il 26 novembre è stato fissato un nuovo confronto del board di Tim. Sul fronte delle istituzioni, il governo – che ha in mano la carta del golden power - ha valutato come positivo l'interesse del fondo per il Paese e valuterà i progetti, ha fatto sapere. Inoltre ha deciso di mettere in piedi una sorta di super comitato per seguire i diversi aspetti della vicenda. Ne faranno parte attori istituzionali ed esperti. Si contano tre ministri (Daniele Franco, Vittorio Colao e Giancarlo Giorgetti), il sottosegretario con delega ai servizi segreti Franco Gabrielli e il coordinamento della presidenza del consiglio. Nel settore delle telecomunicazioni italiane, lo scorso anno Kkr è entrato in Fibercop a fianco di Tim e Fastweb, con il con 37,5% del capitale.