Chiara Ferragni è alla ricerca di un fondo di growth capital per la sua srl, Fenice. L’obiettivo è quello di trovare un gruppo finanziario che possa fornire risorse per lo sviluppo in modo consistente a una società che, scrive Carlo Festa sul Sole24Ore, ha ancora numeri da startup: un fatturato da 1,19 milioni ma perdite per 3,4 milioni. I dati del 2021 dovrebbero però essere migliori: con cinque milioni di fatturato e 1,5 milioni di ebitda. In vendita sarebbe stato messo fino al 66% di Fenice, titolare dei diritti di sfruttamento del marchio della influencer, con governance però favorevole alla stessa Ferragni. La realtà inoltre punta a trasformarsi oltre il business delle licenze e punta all’estero. La banca incaricata di seguire il processo è Bnp Paribas, che si sta occupando di fare una lista di potenziali acquirenti e nei prossimi giorni potrebbe cominciare a inviare i teaser agli investitori individuati. Fenice fa capo per circa il 40% ad Alchimia di Paolo Barletta, per il 32,5% alla stessa Chiara Ferragni e per le quote restanti (27,5%) alle famiglie Morgese e Barindelli. In questo assetto, secondo le prime indiscrezioni, il maggior candidato all'uscita sembra essere Alchimia.