Private equity
28 Settembre 2021

La Doria tratta con Investindustrial

L'operazione prevede prima l'acquisto della maggioranza e poi l'opa

La Doria, gruppo campano del settore alimentare, è in trattative con Investindustrial Investment Holdings per un'operazione straordinaria sul capitale della società. Il consiglio di amministrazione è stato informato dell'interessamento dai soci riuniti nel patto di sindacato che comprende una partecipazione pari al 63% del capitale. Come riferito da Radiocor, sul tavolo delle trattative ci sono il trasferimento, a una società del gruppo Investindustrial e partecipata da alcuni degli attuali soci del patto di sindacato, dell'intera partecipazione di maggioranza, per un corrispettivo determinato in funzione di una valorizzazione delle azioni La Doria di 16,50 euro ciascuna. Gli accordi in discussione prevedono che, dopo il trasferimento della quota di controllo, Investindustrial lanci un'opa totalitaria finalizzata al delisting della società quotata in borsa dalla fine del 1995 e il coinvolgimento di alcuni dei soci venditori nella gestione di La Doria post operazione. L'offerta dovrà essere promossa sulla totalità delle azioni La Doria in circolazione, al prezzo di 16,50 euro ognuna. Attualmente è in corso la due diligence. I soci hanno concesso a Investindustrial un periodo di esclusiva fino al 20 ottobre e entro quella data si prevede la sottoscrizione degli accordi vincolanti. La Doria è un gruppo campano del settore alimentare attivo nei derivati del pomodoro, legumi e pasta in scatola, sughi pronti, succhi e bevande di frutta. È controllato dalla famiglia Ferraioli al 63% ed è quotato sul segmento Star. L'azienda ha chiuso il 2020 con ricavi per 848,1 milioni di euro, mentre nel corso del primo semestre del 2021 ha ottenuto un fatturato di 423,8 milioni di euro. Ha una capitalizzazione di Borsa di circa 600 milioni di euro e da inizio anno ha guadagnato a Piazza Affari il 40% circa. Le prime indiscrezioni sull'operazione sono apparse sulla stampa nei giorni scorsi. Carlo Festa sul Sole24Ore scriveva inoltre che diversi private equity, negli ultimi mesi, avevano visionato il dossier. Circolavano i nomi di Nb Renaissance e Bc Parners ma le trattative con loro erano sfumate, pare, per il prezzo richiesto.

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