La banca spagnola BBVA, dopo il fallimento di una proposta di fusione amichevole, ha lanciato un'offerta ostile per l'acquisizione del 100% delle azioni di Banco Sabadell. L'offerta, basata sui prezzi pre-annuncio, valuta l'istituto catalano a 11,5 miliardi di euro, con un premio del 30% rispetto ai valori di Borsa. Questa opa ostile ha lo stesso prezzo dell'offerta amichevole precedentemente respinta dal consiglio di Sabadell come insoddisfacente.
Come riporta Alessandro Graziani de Il Sole 24 Ore, in base ai valori pre-annuncio, l'offerta di BBVA valuta Sabadell a 2,13 euro per azione. L'iniziale reazione degli investitori non è stata particolarmente positiva, con vendite significative sulle azioni di BBVA (-6,65%) e modesti acquisti su quelle di Sabadell (+2,64%). La strada per il completamento dell'operazione è ancora lunga e incerta. Secondo il documento d'offerta, l'avvio dell'opa potrebbe avvenire entro sei mesi e concludersi entro fine anno, ma ciò dipende dall'approvazione delle autorità di vigilanza europee e dell'antitrust nei paesi in cui opera BBVA: Spagna, Messico e Portogallo. È necessario anche il via libera delle autorità britanniche poiché Sabadell controlla la banca inglese TSB. Inoltre, l'offerta è condizionata al raggiungimento di adesioni pari almeno al 50,1% del capitale e all'approvazione dell'assemblea dei soci di BBVA per l'aumento di capitale necessario.
BBVA non ha azionisti di controllo ed è una società quotata che appartiene per il 63% a investitori istituzionali e per il 37% al pubblico. Gli analisti ritengono che la fusione non comporterebbe un aumento dell'utile per azione rispetto a un'ipotetica situazione in cui BBVA resti indipendente, il che spiega in parte l'atteggiamento tiepido del mercato. Tuttavia, i vertici della banca sottolineano l'importanza strategica dell'operazione per due motivi principali: il riequilibrio della presenza in Europa rispetto alla forte esposizione attuale nei mercati emergenti (Sudamerica e Turchia) e il raggiungimento di una quota di mercato in Spagna intorno al 23%, che consoliderebbe la posizione competitiva affiancando Caixa e Santander. Se il mercato ha accolto tiepidamente l’opa, la reazione del governo spagnolo è stata ancora più negativa. Il ministro dell'Economia, Carlos Cuerpo, si è dichiarato contrario all'offerta ostile, annunciando che il governo avrà l'ultima parola sull'operazione. L'incertezza politica è aumentata, soprattutto in vista delle elezioni in Catalogna, dove Banco Sabadell è un'importante realtà. Il ruolo del governo spagnolo sarà cruciale, poiché oltre a essere arbitro ha anche interessi come azionista di Caixa Bank. In caso di successo dell'aggregazione tra BBVA e Sabadell, saranno interessanti le ricadute sulle partnership finanziarie esistenti, tra cui accordi assicurativi e di gestione del risparmio.