Studi e approfondimenti
23 Ottobre 2023

La storia di un campione: Hitrac Engineering Group

Il racconto della settimana è a cura di Fabrizio Baroni, Managing Partner, B4 Investimenti

L’investimento in Hitrac Engineering Group S.p.A. rappresenta un ottimo esempio di quella che, nell’ottica di B4 Investimenti, consideriamo un’operazione di successo, dove i ritorni sono la naturale conseguenza di un percorso virtuoso di sviluppo della società in termini di fatturato, margini, business model, processi, managerializzazione, organizzazione e cultura aziendale, nell’ambito del quale è centrale il ruolo di supporto (pro)attivo del private equity nell’accompagnare l’imprenditore ed il management team, come partner finanziario hand-on in grado di valorizzarne al massimo il potenziale.

Tutto inizia in piena pandemia. In una domenica pomeriggio della primavera 2020, mentre passeggiavo sotto casa, incontro un amico che mi parla di una società di Roma, che si occupa di progettare, installare e manutenere impianti, principalmente nell’ambito di infrastrutture cd. critiche (per natura – come datacenter, centri radar, piattaforme petrolifere – e/o per funzione – come siti “strategici”, basi militari). In realtà la comprensione del core business di Hitrac in quel momento non era così cristallina, ma intuivo che fosse un settore potenzialmente interessante, considerando i macro-trend della digitalizzazione e della sicurezza. Il mio amico mi spiega che ha un incarico dall’imprenditore e dal suo socio per individuare, idealmente, un partner finanziario in grado di supportarli attivamente e professionalmente nella crescita dell’azienda ovvero, qualora non fosse possibile identificare un partner, di un compratore industriale interessato a rilevare l’intera azienda. Fin dal primo incontro, Fabrizio Mainas e Alessandro Rocchetto, azionisti di Hitrac, ci hanno chiaramente rappresentato la loro necessità di trovare un adeguato supporto per portare l’azienda al “next level”, essendo peraltro consci che, qualora non avessero trovato tale supporto, le dimensioni e la complessità del business stavano diventando tali da rendere probabilmente più opportuno per loro cedere la società piuttosto che rischiare di doverla gestire in modo inadeguato, prendono eccessivi rischi operativi e non riuscendo eventualmente a farle raggiungere i risultati che avrebbe potuto.

Una visione lucida e vincente, che è stata la scintilla che ci ha fin subito fatto appassionare ad Hitrac ed al suo progetto di crescita. 

Dopo vari mesi di studio, analisi, discussioni, negoziazioni e preparazione, durante i quali abbiamo anche e soprattutto lavorato affianco a Fabrizio Mainas ed al suo team per costruire e condividere il piano strategico ed il relativo business plan 2021-2024 della società da porre alla base della nostra partnership, ad aprile 2021 abbiamo finalizzato l’investimento: il fondo B4 H II ha acquisito poco meno del 60% dell’azienda, mentre Fabrizio Mainas ed il suo team hanno reinvestito nella struttura di buy out con una quota complessiva nell’ordine del 40%. La società e le sue controllate avevano registrato nell’esercizio 2020 un giro d’affari (“normalizzato” da una commessa straordinaria) nell’ordine di Euro 40 mln, con un EBITDA inferiore ad Euro 3 mln ed un backlog pari a Euro 60 mln circa.

Nei due anni successivi la società ha intrapreso un percorso incredibile, tanto impegnativo quanto affascinante, che ha consentito ad Hitrac di anticipare di almeno 12/18 mesi i peraltro già sfidanti target del piano industriale quadriennale, sia in termini quantitativi, sia in termini di obiettivi strategici e organizzativi.

Solo per citare alcune delle innumerevoli attività sviluppate in parallelo tra il 2021 ed il 2022:

  • è stato rivisto l’organigramma aziendale, riorganizzando in divisioni l’azienda e promuovendo alcune risorse interne a ruoli di maggior responsabilità, nonché inserendo un CFO, una responsabile del controllo di gestione e una responsabile HR;
  • sono state assunte complessivamente ben oltre 100 risorse, perlopiù ingeneri e tecnici specializzati, portando l’head-count, dalle circa 180 persone di fine 2020 alle quasi 300 di fine 2022;
  • è stato implementato un sistema di pianificazione e controllo e relativa reportistica gestionale periodica (su base mensile) in linea con la best practice, secondo uno schema proprio normalmente di società dimensionalmente più grandi;
  • la società è stata sottoposta a revisione contabile da una primaria audit firm; 
  • è stato individuato ed implementato un nuovo ERP;
  • sono stati mappati, rivisti, efficientati e formalizzati i principali processi aziendali ed è stato adottato il cd. “Modello 231”;
  • è stata inaugurata la nuova sede del gruppo a Roma, sono stati chiuse due uffici periferici, è stato aperto un presidio strategicamente importante a Milano ed è stata avviata una base operativa in Centro America;
  • l’azienda ha ulteriormente incrementato il proprio focus strategico, consolidando la propria leadership nel segmento dei datacenter e delle infrastrutture cd. “critiche”.

Ciò ha consentito all’azienda di sostenere e gestire in modo organizzato e strutturato una crescita impressionante nel quantum e nel timing, che l’ha portata in due soli esercizi a quasi raddoppiare il fatturato (da Euro 40 mln del 2020 agli oltre 70 del 2022), a quasi triplicare l’EBITDA (da poco meno di Euro 3 ad oltre Euro 8 del 2022) e a quadruplicare il backlog (da Euro 60 mln ad oltre Euro 200 mln).

Fin dai primi mesi dopo l’investimento, alcuni potenziali bidder hanno manifestato il proprio interesse in relazione ad Hitrac, che abbiamo ritenuto di declinare finché non avessimo completato almeno la prima fase importante del nostro “programma” che, anche per questo, abbiamo in parallelo deciso di accelerare. A metà 2022, quando il gruppo CBRE – leader mondiale nel commercial real estate, nonché principale operatore globale nella gestione di data center – ha chiesto un incontro per discutere di una possibile aggregazione, abbiamo realizzato che poteva essere il momento giusto per iniziare una nuova fase del progetto: in quasi un anno di interazioni assidue ci siamo tutti convinti che l’operazione di integrazione di Hitrac nel gruppo CBRE avrebbe rappresentato la naturale evoluzione di un progetto straordinario, nato quasi casualmente da una chiacchierata di una domenica pomeriggio di lockdown.

A maggio 2023 il gruppo CBRE ha acquisito il 100% di Hitrac Engineering Group S.p.A. con l’obiettivo di creare un comptence center non solo nazionale e probabilmente non solo europeo nel segmento delle infrastrutture “mission critical”. Fabrizio Mainas ed il suo team – oltre ad aver valorizzato in modo particolarmente significativo il loro lavoro – continuano a sviluppare la “loro” azienda e si sono velocemente integrati nel mondo multinazionale di CBRE. L’operazione ha consentito a B4 ritorni importanti, con un IRR largamente triple digit e con la soddisfazione di aver contribuito attivamente a consolidare un’eccellenza italiana in un settore di nicchia e a scrivere una storia imprenditoriale di successo!

Sintetizzando, tutto questo è stato a mio avviso possibile grazie a quattro elementi chiave: (i) un’azienda, un imprenditore ed un team estremamente commited e competenti; (ii) una visione strategica realistica, lucida e precisa sulla quale è stato plasmato il piano di sviluppo e che ha sempre rappresentato il punto di riferimento condiviso per qualsiasi decisione, con un monitoraggio costante dei risultati; (iii) una governance strutturata con una chiara ripartizione di ruoli, competenze e responsabilità, nella quale imprenditore, manager e private equity si sono assunti task specifici, fidandosi reciprocamente della capacità degli altri stakeholder di portare a termine le azioni definite insieme e di raggiungere gli obiettivi prefissati; (iv) la capacità decisionale e la disponibilità ad investire per raggiungere i target individuati, mantenendo un approccio sempre flessibile, per adattarsi efficacemente e rapidamente alle mutevoli esigenze del contesto di mercato.

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Aut. Trib. Milano n.38 dell'8 febbraio 2016
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