Lazzerini è una di quelle straordinarie realtà industriali di cui è ricco il nostro Paese e che, grazie al nostro lavoro, abbiamo sovente la fortuna di incontrare e, qualche volta, come in questo caso, il piacere e l’onore di investire ed accompagnare in una parte del loro percorso di sviluppo.
Lazzerini ha un payoff che accompagna il logo – “never stop exploring” – apparentemente un po’ singolare per una realtà industriale che produce sedili e componenti di sedute per mezzi di trasporto, in particolare autobus e treni.
Nelle prossime righe proverò a spiegarvi perché, a mio avviso, conoscendo l’azienda, la sua storia e le sue Persone, è invece un payoff perfetto!
Lazzerini, fondata nella provincia di Ancona oltre 50 anni fa dall’omonimo imprenditore, è stata acquisita a fine anni Novanta da Grammer, una multinazionale tedesca, che, dopo una decina d’anni, non ritenendola più strategica, ha incaricato Innocenzo Carbone, un brillante giovane manager interno, di “preparare” l’azienda ed organizzare un processo di cessione. Dopo pochi mesi il manager realizza che l’azienda, che allora sviluppava un fatturato inferiore ai 10 milioni di euro, aveva grandi potenzialità, in un contesto di mercato che conosceva e riteneva promettente; per questo Innocenzo propone ai vertici di Grammer un’operazione di Levarge Management Buy Out, strutturata, in quote paritetiche, insieme agli altri quattro manager di Lazzerini, che nel 2007 diventano così gli “imprenditori” dell’azienda.
Nei dieci anni successivi l’azienda cresce, raddoppiando il fatturato, da sempre prevalentemente realizzato all’estero e apre un piccolo presidio in USA, finché, a fine 2018, Innocenzo Carbone individua l’opportunità di acquisire (dagli imprenditori in fase di retirement) il business di Styleride, azienda storica di produzione di sedili, basata a Brisbane (Queensland - Australia) e leader nel suo mercato geografico.
Era l’occasione per Lazzerini per andare sopra i 20 milioni di euro di fatturato, consolidando una materiale presenza commerciale e produttiva fuori dall’Europa e, considerando l’attività commerciale in UK (da sempre primo mercato di sbocco per Lazzerini) e il presidio in US, diventare di fatto una piccola multinazionale.
Il progetto era (ed è) straordinario…ma al di là dell’aspetto meramente finanziario (non così rilevante, peraltro, considerando che Lazzerini ha da sempre e strutturalmente un’ottima cash generation), Innocenzo Carbone ed il suo team si sono resi conto – con una lungimiranza di business davvero non così comune – che “cambiava la partita”, aumentavano le opportunità ma anche le complessità e, quindi, realizzano di aver bisogno di un partner che li accompagni in questa nuova fase.
E così Lazzerini incontra B4. L’intesa è stata immediata e, mentre azienda completava l’operazione in Australia, parallelamente strutturavamo la partnership con il management team imprenditoriale di Lazzerini, concludendo l’investimento negli ultimi mesi del 2019.
In seguito all’operazione il management team ha visto da un lato l’uscita di un paio di manager storici che avevano contribuito a realizzare il Lmbo e dall’altro il consolidamento della squadra intorno al Ceo Innocenzo Carboni ed al Cfo Alessandro Cirioni (…assunto oltre trent’anni prima in azienda, da neolaureato, direttamente dal sig. Lazzerini!) con l’inserimento come manager-imprenditore di David Piccardi (già parte con B4 del team che aveva condotto con successo l’avventura in Agrimaster-Breviglieri) e con l’ulteriore crescita di un gruppo di brillanti giovani tecnici che costituiscono oggi uno degli asset assolutamente differenziali del Gruppo Lazzerini (…perché ormai di “gruppo” si tratta).
Dopo pochi mesi dall’investimento, mentre tutte le energie erano concentrate sull’attività di integrazione e si sviluppo internazionale, è arrivata la Pandemia, che, avendo tra l’altro di fatto azzerato pro-tempore sia il traffico intra e extra cittadino (autobus urbani ed extraurbani, tram, treni e scuolabus) sia i flussi turistici (coach e treni), ha comportato a livello globale un drastico slow-down di un settore storicamente resiliente e generalmente caratterizzato da una crescita regolare (anche in termini di outlook) “high single digit”.
Lazzerini, facendo leva sulla sua struttura, ha reagito nei primi due anni mediamente bene, mantenendo il livello di fatturato e finanche migliorando i margini, grazie ad un importante lavoro sui costi interni e sulle (poche) opportunità disponibili.
In questo periodo complesso maturano e vengono realizzate (come si deve fare con le opportunità strategiche, quando si presentano, a prescindere dal contesto contingente) le acquisizioni di Phoenix e VOSC, due Pmi inglesi affermate nel settore, la prima focalizzata sulla produzione di sedili per veicoli speciali e la seconda (più piccola) operativa nell’ambito delle certificazioni tecniche delle sedute per veicoli.
A questo punto c’è però stato un altro periodo di ulteriore “down” di mercato, sostanzialmente dovuto al fatto che produttori e operatori, essendo a conoscenza del fatto che fossero previste importanti risorse a sostegno della mobilità pubblica/collettiva, anche e soprattutto in chiave di transizione ecologica (i.e. autobus elettrici), ma non essendo chiaro quando e come tali risorse sarebbero state effettivamente accessibili, hanno rallentato/ritardato il più possibile gli investimenti nell’attesa che il panorama di facesse più chiaro (e positivo).
In questo periodo, durato quasi un biennio, non potendo ovviamente incidere sulle macro dinamiche di mercato, il team di Lazzerini si è concentrato sulla gestione interna lavorando sulla struttura di produzione (ed introducendo in modo importante la World Class Manifacturing), sulle procedure Esg (finalizzando con successo la certificazione BCorp) e lavorando sul design dei prodotti, in particolare, con l’obiettivo di efficientare la quantità di materie prime e componenti nelle sedute e quindi il costo di produzione (di fronte ad in contesto caratterizzato, tra l’altro, nel 2022-23, da incrementi molto significativi dei prezzi).
Quando poi, come peraltro previsto con largo anticipo da Innocenzo Carbone, il mercato è ripartito in modo massivo, anche per recuperare il ritardo sugli investimenti accumulato, nonché per far fronte all’enorme richiesta di veicoli elettrici che caratterizza il settore e lo caratterizzerà per i prossimi anni, il Gruppo Lazzerini si è trovato (o forse sarebbe meglio dire “si è fatto trovare”) nelle condizioni ideali, con un team affiato, ben sttutturato e voglioso di fare bene, operation produttive riorganizzate in quattro continenti e senza vincoli specifici di capacità produttiva, procedure state of the art, una struttura dei costi efficiente e, soprattutto, una gamma di prodotti interamente re-designed che rappresenta probabilmente il bechmark di riferimento a livello globale come rapporto prestazioni-qualità vs peso (ed è noto quanto il peso sia una componente differenziale nel mondo dei veicoli elettrici…!).
L’azienda oggi sta registrando perfomance straordinarie con valori mediamente oltre il 50% rispetto ai dati dello scorso anno (ma anche sopra i già sfidanti target di budget) e chiuderà il 2024 (il migliore di sempre.. almeno fino al 2025..!) probabilmente ben oltre i 30 milioni di euro di fatturato e con dei margini assolutamente outstanding.
Il motivo di tutto questo: passione, visione, lavoro e innovazione.
In sintesi: NEVER STOP EXPLORING!