Carlo Lamari, responsabile Infrastrutture di Cassa Depositi e Prestiti da giugno 2022, ha fatto il punto sulla strategia della Cassa in questo ambito. Intervistato dal Sole24ore, ha spiegato che la nuova divisione Infrastrutture comincia a dare i suoi frutti e, già nel 2022, ha concluso 24 operazioni, contro le 13 dell’anno prima. Inoltre ha superato, in termini di risorse mobilitate, di quasi il 70% il target dell’anno con un effetto leva di 5,9x (cioè: per ogni euro investito, Cdp ha contribuito a mobilitare investimenti per 5,9 volte). Per il 2023, il piano della divisione prevede uno sforzo da tre miliardi di euro. L’operato della Cassa, spiega Lamari, è complementare rispetto al sistema bancario. Questo significa intervenire insieme ad altri istituti, secondo logiche di mercato con due obiettivi: “essere addizionali e produrre un effetto leva con il nostro intervento”. I progetti della divisione vanno nella direzione indicata dal piano strategico 2022-2024 di attribuire maggiore enfasi alle infrastrutture, soprattutto in un’ottica di trasformazione green. I settori su cui si concentra l’azione di Cassa sono vari: dalle infrastrutture di trasporto (autostrade, alta velocità ferroviaria, trasporto pubblico e aereo, con una particolare attenzione agli scali aeroportuali), all’edilizia sociale, passando per scuole e ospedali, reti di telecomunicazioni e di trasporto dei dati, fino all’energia (sia fonti rinnovabili sia più convenzionali come il gas). Tra le attività che diverranno più rilevanti nel 2023, correlate al Pnrr, ci sono le garanzie che consentono di accelerare in via indiretta gli investimenti: maggiori sono le opere e più alto è il fabbisogno di coperture. A questo proposito, a febbraio Cdp ha sottoscritto un accordo con la Commissione Europea che le dà una dotazione di garanzia di 200 milioni dedicata alle infrastrutture sociali e sostenibili.