Lo scontro Trump-Xi ha esposto il tallone d’Achille della Cina: la sua dipendenza tecnologica dall’importazione di chip avanzati. Il problema non è da poco. Le ambizioni di crescita del dragone, per i prossimi decenni, passano da una veloce digitalizzazione della sua industria. A questo si aggiunga che la spinta verso una forte urbanizzazione richiederà una strategia di smart cities che oggi, in Cina, è diffusa solo nelle città di prima fascia. La necessità di avere una fornitura continua di chip e semiconduttori (le piattaforme su cui vengono montati i chip) implica che il governo cinese pianifichi strutture, centri di ricerca e personale che possa confluire in una industria dei chip vitale e in continuo sviluppo.
Che roba è?
I semiconduttori sono alla base della guerra dei Chip. I cinesi si stan strutturando e già oggi ci sono 10 produttori di semiconduttori (fonderie in gergo) che guidano lo sviluppo nazionale di questi prodotti. La tecnologia dei chip cinesi, per alcuni versi, è ancora inferiore rispetto a quella occidentale. Tuttavia i capitali investiti nel settore sono importanti e, come accaduto per altre industrie, è plausibile che in pochi anni questa industria potrà raggiungere, in termini di qualità di prodotti, i produttori occidentali. Geopoliticamente parlando questo evento, una Cina esportatrice di chip di alta qualità, potrebbe cambiare le regole del gioco e del potere in modo significativo. Se oggi le fonti di approvvigionamento energetico sono l’oggetto del contendere, con la crescente competizione digitale una nazione che può produrre ed esportare i suoi chip, definendo i suoi standard tecnologici e le sue filiere, può influenzare non solo la propria crescita domestica ma influenzare i paesi clienti. Per avere un termine di paragone pensiamo al caso Huawei e la sua espansione nelle Telecom occidentali e del terzo mondo.
In numeri?
5 anni fa la vendita di prodotti e semi conduttori cinesi valeva circa 13$ miliardi, il 3,8% delle vendite globali di chip. Nel 2020, forse complice anche il Covid, l’industria dei semiconduttori cinesi ha registrato una crescita del 30,6% equivalente a poco meno di 40$ miliardi. Il balzo quantico ha permesso alla Cina di catturare il 9% del mercato dei semiconduttori, sorpassando Taiwan come fornitore di questo prodotto. Se la l’industria dei semiconduttori cinesi dovesse mantenere questi standard di crescita, CAGR 30% nei prossimi 3 anni, si stima che entro il 2024 potrebbe catturare il 17% del mercato globale.
Come ci si entra?
Il mercato dei semiconduttori cinesi è in continua crescita. Ci sono almeno 10 campioni che devono essere considerati per potenziali investimenti. Rantle East Electronic Co.,Limited, Shenzhen ZTE Corporation, Semiconductor International Integrated Circuit Manufacturing Co., Ltd, Tsinghua Unigroup Co., Ltd, Huada Semiconductor Co., Ltd, Beijing Zhixin Microelectronics Technology Co., Ltd, Hangzhou Silan Microelectronics Co., Ltd, Shenzhen Goodix Technology, Datang Semiconductor Technology Co., Ltd, Geke Microelectronics (Shanghai) Co., Ltd.
@enricoverga Vuoi parlarne con me? Mi trovi su Linkedin e la mia newsletter è qui (gratis)