Kkr ha presentato a Tim un'offerta non vincolante per la rete fissa, inclusa Fibercop e la partecipazione in Sparkle. La proposta è riferita a una quota partecipativa da definire. Il passo avanti di Kkr arriva dopo che nel 2021 era stata fatta una offerta (respinta) per l'intera azienda. Secondo MF, il valore della nuova proposta potrebbe essere vicino alle simulazioni più basse circolate nei mesi scorsi ossia intorno ai 16 miliardi di euro. Come spiega Il Sole 24ore, i primi contatti con il governo si sarebbero registrati prima di Natale. La mossa arriva in un momento in cui era in discussione una proposta da parte di Cdp per la rete, anche se la divergenza sui valori fra venditore (Vivendi, con il 23,75% di Tim) e compratore (Cdp) - nell'ordine dei 10-15 miliardi di euro - rimaneva forte. Cdp e Macquarie, a quanto ricostruito dal Sole 24 Ore, da tempo stavano cercando di coinvolgere Kkr nella loro proposta per la rete Tim ma questa ultima mossa del fondo, con una offerta in solitaria, mostrerebbe il nulla di fatto delle interlocuzioni con gli altri due soggetti. I rapporti tra Kkr e Tim sono cominciati a novembre del 2021 quando il fondo americano aveva manifestato l'interesse per il lancio di una offerta pubblica di acquisto sull'intero gruppo di telecomunicazioni, che valutava le azioni Tim 50 centesimi ognuna ma l'operazione fu bocciata dal consiglio di amministrazione del gruppo telefonico.