L'offerta pubblica di acquisto su Atlantia della famiglia Benetton in cordata con Blackstone sarebbe quasi pronta e dovrebbe essere lanciata già mercoledì. Lo scrive Bloomberg, citando fonti vicino alla vicenda. L'obiettivo è togliere Atlantia da Piazza Affari con un'offerta sostenuta dal socio di fiducia a cui si dovrebbero affiancare altri soggetti finanziari. La Stampa cita Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e il fondo Gic. Le due entità insieme controllano il 13% di Atlantia. Il quotidiano scrive anche che i finanziamenti sono già pronti. Il lavoro si sta ora concentrando sulla struttura di bidco, società veicolo che lancerà l'offerta in cui la componente italiana dovrebbe avere la maggioranza, oltre che sul coinvolgere, insieme a Blackstone, anche soci “amici” di Atlantia. Il cda di Crt ha deliberato di trasferire una parte del 4,54% attualmente detenuto nel gruppo di infrastrutture. Per ragioni regolamentari la fondazione può trasferire circa il 3% e il restante 1,5% sarà monetizzato incassando una plusvalenza. Gic è il fondo sovrano dei Singapore che ha l'8,29% e starebbe considerando la possibilità di disinvestire dalla società quotata per partecipare al progetto del soggetto non quotato. Ci sono due incognite all'orizzonte. La prima è il prezzo a cui sarà lanciata l'offerta, anche se si può ipotizzare una cifra tra i 24 e i 25 euro come punto di lancio. L'altra è la reazione della cordata composta da Gip, Brookfield e Acs all'opa. I tre stavano lavorando a un progetto teso a acquistare Atlantia, spacchettarla e cedere le autostrade alla società di Florentino Perez. Il piano era anche stato illustrato ai Benetton. Alla famiglia azionista di controllo di Atlantia, con circa il 33%, il progetto però non era piaciuto ed era scattata la contromossa. Il mercato sembra scettico sulla possibilità che una opa ostile possa avere successo e gli stessi fondi hanno più volte ripetuto di volersi muovere in maniera amichevole.