Private equity
25 Maggio 2020

Officine Maccaferri chiede il concordato preventivo

E' la prima fase per il rilancio industriale della società

Officine Maccaferri ha presentato al tribunale di Bologna la domanda di concordato preventivo con riserva che è stato approvato dal cda lo scorso martedì. Il passaggio permetterà di avviare un processo di rifinanziamento con una cordata di fondi capeggiati da Carlyle. Una volta che il piano sarà approvato dal tribunale di Bologna, infatti Adhoc Group (che comprende oltre a Carlyle, anche Man Glg e Stellex Capital) inietterà in Officine 60 milioni tramite un prestito ponte super senior a fronte dell'emissione da parte della società di un bond quotato presso l'Mtf della Borsa di Vienna o altre borse. I nuovi azionisti finanzieranno anche la holding Seci e Samp, che fa macchine utensili. Il loro ingresso permetterà il rilancio industriale del gruppo di ingegneria ambientale che sarà focalizzato sul core business, con la possibile dismissione di attività marginali. Maccaferri è un gruppo industriale composto da 32 aziende che operano in sette aree di attività. La crisi è esplosa l’estate scorsa con la chiusura delle linee di credito da parte di diversi istituti rivelando un debito di 750 milioni di euro. Inizialmente Officine era una delle realtà a non essere coinvolta in nessuna istanza ma lo step si è reso necessario per accelerare il rilancio.

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