Il consiglio di amministrazione di Seci ha accettato l'offerta presentata da Ad Hoc Group, un gruppo di investitori capeggiati dal fondo Carlyle, per rilevare il 100% del capitale di Officine Maccaferri. Come riferisce Il Messaggero la proposta, presentata qualche giorno fa al cda e al tribunale fallimentare di Bologna, si attesta a 10 milioni. Allo stesso tempo, essendo Officine in fase di procedura concorsuale, la holding, che fa riferimento alla famiglia Maccaferri, ha presentato ai giudici emiliani un'istanza chiedendo di indire un'asta competitiva per valutare, come previsto dalla legge, anche eventuali offerte alternative. Ad essersi fatto avanti nei mesi scorsi è stato anche il gruppo francese Vinci che (almeno per ora) non ha più dato corso alla sua manifestazione di interesse. Officine Maccaferri si occupa di ingegneria ambientale e raccoglie in tutto 70 aziende, 2,800 dipendenti (290 a Bologna) con ricavi per circa 500 milioni, più o meno la metà del fatturato di Seci. Come la holding di famiglia anche l'azienda (a maggio) ha depositato al tribunale la richiesta di concordato preventivo con riserva. Carlyle da tempo segue da vicino le mosse del gruppo. Ha acquistato buona parte di un bond da 190 milioni in scadenza nel 2021 e ha messo al lavoro sulla crisi Sergio Iasi, manager esperto in restructuring. Ora il fondo si fa avanti con Seci per acquistare l'equity dell'azienda e, secondo le banche creditrici – riferisce sempre il quotidiano – questa iniezione le consentirebbe di andare avanti. Nei giorni scorsi Seci ha anche ceduto ad A2a per più di 10 milioni Agripower, realtà industriale specializzata nello sviluppo e gestione di impianti di generazione elettrica da biogas, anch'essa in concordato.