L’assemblea del 16 marzo per l’attribuzione del diritti audiovisivi della Serie A si è nuovamente conclusa con un nulla di fatto. La spaccatura tra i club resiste e appare pericolosamente insanabile, se si pensa che mancano meno di due settimane alla scadenza delle offerte di Dazn (in partnership con Tim) e Sky, fissata per il 29 marzo. Dieci club (Atalanta, Fiorentima, Hellas Verona, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Parma e Udinese) hanno confermato il loro voto per Dazn, con il Cagliari che ha lasciato l’assemblea per protesta, mentre i restanti nove club hanno deciso di astenersi. Oltre alla scelta relativa all’operatore, in fase di stallo è anche la decisione che riguarda l’ingresso dei fondi di private equity Cvc, Advent e Fsi, che di recente hanno deciso di congelare le trattative fino a che verranno assegnati i diritti tv. La prossima settimana si terrà una nuova assemblea per valutare le offerte ricevute dagli operatori della comunicazione, anche se al momento sembra difficile che i club riescano a raggiungere un accordo in breve tempo.