Private equity
5 Aprile 2023

Tim per la sua rete punta a una valutazione di 20 miliardi

Intanto, per far fronte al debito, la telco riapre il collocamento del bond di gennaio per 400 milioni

Tim si è messa al lavoro sul debito e ha allo studio nuovi interventi per ridurlo in vista delle scadenze di fine 2023. Come racconta Il Sole 24ore, la società ha comunicato di avere concluso con successo la riapertura del prestito obbligazionario, emesso lo scorso 27 gennaio (cedola 6,875%, scadenza 15 febbraio 2028), per un importo pari a 400 milioni di euro. I titoli sono stati collocati a un prezzo di emissione pari a 100,75%, che equivale a un rendimento pari al 6,69%. I titoli hanno un taglio unitario minimo di 100mila euro e prezzo di rimborso pari al 100%. L'obiettivo dell'emissione è quello di finanziare le prossime scadenze di debito, che oggi ammonta a circa 3,4 miliardi di euro.Goldman Sachs è sole global coordinator dell’operazione. Intanto Pietro Labriola ha comunicato che il processo di vendita della rete sta andando avanti. Le offerte sul tavolo sono due: Kkr da una parte e la cordata Cdp-Macquaire dall’altra. L'obiettivo è quello di massimizzare il valore dell'asset, dice l’ad, e si guarderà all'interesse di tutti gli azionisti. Il riferimento è al socio di maggioranza relativa Vivendi che recentemente ha criticato il processo mettendo in guardia il cda dall'accettare offerte non congrue. Il termine per la revisione delle due proposte è il 18 aprile e l’idea è di avere offerte da almeno 20 miliardi di euro ciascuna, contro i 18 miliardi inizialmente messi sul tavolo da entrambe le cordate. Secondo fonti interpellate daI Sole 24Ore, il gruppo tlc avrebbe fatto sapere ai due offerenti che sotto i 20 miliardi la rete non è cedibile e di fronte a opzioni finanziariamente identiche, a guidare la scelta di Tim potrebbe essere la certezza del deal (criterio che secondo vari osservatori favorirebbe Kkr per l'assenza di un immediato rischio antitrust nel progetto).

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