L’amministratore delegato di Tim Luigi Gubitosi sarebbe pronto a rinunciare al controllo della rete unica per rilanciare l’accordo con Open Fiber, di fatto fermo da alcuni mesi. Lo scrive Bloomberg che cita alcune fonti vicine al deal. Il piano di fusione rivisto arriva sulla scia delle pressioni del governo italiano secondo cui la versione originaria dell’accordo avrebbe riportato l'industria italiana delle telecomunicazioni a un quasi monopolio. Inoltre risponde alle preoccupazioni della Commissione europea secondo cui una combinazione tra Fibercop e Open Fiber potrebbe ostacolare la concorrenza. Il nuovo piano prevede che Telecom Italia detenga una quota di minoranza in nell'entità risultante dalla fusione tra l'unità di rete fissa Fibercop con quella di Open Fiber. Intanto l'Antitrust europea sarebbe in procinto di dare il suo via libera incondizionato al riassetto di Open Fiber. La decisione è attesa per questa settimana. Il nuovo azionariato prevede l'uscita di Enel dalla società di fibra ottica con la vendita del 40% a Macquarie e l’incremento della quota di Cdp al 60%. Questo dovrebbe essere il primo passo per accelerare sulla costruzione di una nuova rete unica. Cdp, oltre a controllare Open Fiber, possiede circa il 10% di Telecom Italia.