Wise Equity pensa all’exit dalla controllata Tapì. Il fondo di investimento era entrato in azienda tramite il fondo Wisequity IV cinque anni fa rilevandola dai soci fondatori Alberto Baban e Nicola Mason e dal fondo Gradiente. Oggi, scrive Carlo Festa sul Sole24ore, il private equity avrebbe affidato un mandato alla banca d'affari internazionale William Blair per valutare ed esplorare una possibile strada di valorizzazione. Il dossier è arrivato a fondi di private equity esteri e a grandi gruppi del settore delle chiusure, come Guala Closures (controllata da Investindustrial) ed Enoplastic (controllata dal fondo belga Cobepa). Nel 2017 l'azienda aveva un fatturato di poco più di 30 milioni di euro mentre oggi ha un fatturato di oltre 100 milioni di euro, in gran parte generato all'estero. In questi anni Tapì è cresciuta sia per acquisizioni, oltre che per linee organiche. Nel 2019 ha rilevato il produttore francese di chiusure per spiriti, Les Bouchages Delage, mentre due anni prima è cresciuta in Sud America, salendo al 90% del capitale di Tapì Argentina, da un'iniziale quota minoritaria.