Una partecipazione del 4% nella major petrolifera Saudi Aramco è stata trasferita dall’Arabia Saudita alla Saudi Arabian Investment Company (Sanabil Investments), società d’investimento interamente controllata dal Public Investment Fund. La quota trasferita vale 80 miliardi di dollari e in questo mondo il Pif, il fondo sovrano dell'Arabia Saudita, si trova a controllare circa l'8% del capitale del produttore petrolifero. L’operazione, secondo quanto scrive Mf, rientra nel piano di Riad per migliorare la capacità finanziaria del fondo che, nella strategia del principe saudita Mohammed bin Salman (erede designato al trono del regno), guida la trasformazione dell'economia saudita. Secondo bin Salman, che presiede anche il Pif, il passaggio di quote di Aramco “consoliderà la posizione finanziaria e il rating creditizio” del veicolo. Lo Stato rimane il maggiore azionista di Saudi Aramco con il 90,18% del capitale. Il restante 1,7% è quotato alla borsa di Riad dal 2019. Il Pif gestisce asset per un totale di 620 miliardi di dollari ed è uno strumento primario con cui il governo saudita pianifica la trasformazione della propria economia, attraverso la creazione di nuovi settori industriali e la diversificazione delle entrate derivanti dalla vendita del petrolio. Il principe ereditario punta ad aumentare la capacità del fondo sovrano fino a un trilione di dollari. L’obiettivo sarà da raggiungere grazie ai dividendi futuri che affluiranno a monte dall'8% di Aramco. Pif di recente ha investito in Credit Suisse tramite la Saudi National Bank e messo in portafoglio il 33% dell'italiana Azimut-Benetti.