Il piano Kkr per la Netco di Tim potrebbe coinvolgere altri due soggetti nel futuro: la stessa Tim e una newco controllata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. Secondo quanto riferito a Il Sole 24 Ore, ruoterebbe intorno a questo schema la proposta fatta dal fondo americano al gruppo telefonico e al governo. La proposta del private equity è per ora l'unica sul tavolo anche se, secondo indiscrezioni, ci sarebbero interlocuzioni in corso tra Cdp e Macquarie, già soci in Open Fiber. Kkr attende risposta entro fine mese. Nel frattempo c'è da capire quale sarà l'intendimento del governo che punta a una rete a controllo pubblico. Un tavolo ad hoc potrebbe essere convocato la prossima settimana. Prime simulazioni, riferisce il quotidiano, vedrebbero Kkr al 51% della rete, con Tim e Mef destinatari del restante 49% in proporzioni ancora da definire. In questo scenario l'esborso effettivo in termini di equity da parte del fondo sarebbe di 5,1 miliardi, con un impegno del governo intorno a due miliardi, ipotizzando una quota del 20%. L’obiettivo dell’operazione sarebbe, alla fine del piano di ammodernamento della rete, di consegnare l'infrastruttura al mercato, sotto forma di ipo, e al governo stesso che con l'uscita del fondo diventerebbe l'azionista di riferimento della rete di Telecom.