Studi e approfondimenti
6 Maggio 2024

La storia di un campione: Engineering

Il racconto delle settimana è a cura di Fabio Cané, Co-fondatore e Senior Partner di NB Renaissance

NB Renaissance investe primariamente in eccellenze italiane del mid-market ad alto potenziale di crescita. Nata nel 2015 dallo spin-off del private equity di Intesa Sanpaolo, sponsorizzato dal team di gestione e dall'asset manager globale, NB gestisce oggi 2,8 miliardi di euro e 13 società partecipate tramite i propri fondi. Renaissance acquisisce tipicamente quote di maggioranza, lavorando a stretto contatto con gli imprenditori per favorire la crescita. Il team si concentra su quattro temi d'investimento: Tecnologia e Servizi Professionali, Industrie Specialistiche di Nicchia, Sostenibilità Ambientale ed Healthcare.

La strategia di creazione di valore si fonda su: sviluppo del capitale umano; eccellenza operativa ed innovazione; piani di sostenibiltà ed efficienza energetica; digitalizzazione; consolidamento dei settori industriali; sviluppo internazionale. Relativamente agli ultimi due, il team ha realizzato per le proprie partecipate oltre 70 add-on in più di 20 Paesi. Per Renaissance i principi di responsabilità ambientale, etica aziendale e tutela delle comunità sono driver di valore fondamentali della strategia d’investimento, che integra i fattori Esg in tutte le fasi: durante l’analisi preliminare, per valutare se la sostenibilità è parte del modello di business; nella fase di due diligence, per identificare i rischi e le opportunità legate alla creazione di valore; nella definizione dell’equity story vengono così elaborati piani d’azione Esg a 100 giorni (al fine di mitigare i rischi emersi) e a 3-5 anni (per miglioramenti strategici ed operativi).

Durante il periodo di gestione della partecipazione i piani vengono implementati ed i parametri monitorati periodicamente, rientrando anche nei sistemi di incentivazione del management. Infine, durante il processo di vendita si quantificano gli obiettivi raggiunti. A tal fine Renaissance ha rafforzato la propria struttura e le proprie competenze interne, migliorato la rendicontazione Esg dei fondi e delle società partecipate e costruito un solido modello di governance.

Un concreto esempio della strategia descritta è l’operazione che ha riguardato Engineering. L’investimento ha avuto luogo nel 2016 quando il fondatore, Michele Cinaglia, con cui c’era una conoscenza professionale di lunga data ed una stima reciproca, ha ritenuto di vendere la sua quota a Renaissance. La motivazione sottostante era il concreto timore che la società potesse essere oggetto di una Opa da parte di azionisti che non riteneva idonei a traghettare l’azienda verso i nuovi e sfidanti obiettivi di crescita. La società necessitava infatti di investimenti importanti per beneficiare del processo di trasformazione digitale che avrebbe portato l’Italia a recuperare il gap con il resto d’Europa. Cinaglia sceglie dunque Renaissance. Investiamo in Engineering e, insieme al fondatore e ad Apax Partners, delistiamo la società. Da quel momento Engineering accelera la crescita (organicamente ed attraverso acquisizioni), che da una media del 4% nei tre anni precedenti passa a circa il 10% nei quattro successivi, con ricavi netti in aumento da circa 850 milioni di euro nel 2015 a 1.250 milioni nel 2019. Non solo: gli investimenti e la R&S aumentano di circa il 40%, così come il numero dei dipendenti (da 8.100 a 11.445) e le giornate di formazione. Nel 2020 il nostro partner finanziario ha l’esigenza di liquidare la propria quota. Abbiamo chiaro che in Engineering c’è un notevole potenziale ancora inespresso, così decidiamo di rimanere azionisti in partnership con Bain Capital. Abbiamo altrettanto chiaro che il ricambio generazionale del management team, il ripensamento del modello operativo ed il pieno sviluppo delle tecnologie digitali (artificial intelligence, data analytics, IoT etc.) richiederanno almeno altri 4-5 anni di lavoro.

Oggi possiamo affermare che negli ultimi tre anni la società ha superato brillantemente la pandemia, adattando la propria struttura allo smart working. Una soluzione sviluppata da Engineering per l’analisi dei dati per la biosorveglianza dei cittadini è stata utilizzata con successo dalla Regione Veneto. Abbiamo scelto il nuovo Ceo, Maximo Ibarra, il nuovo presidente, Gaetano Miccichè, il Cfo, la responsabile delle Risorse Umane e diverse prime linee manageriali, sia con assunzioni esterne che con la valorizzazione dei talenti già presenti nel gruppo. Tutte le scelte sono avvenute all’interno di un nuovo modello organizzativo. Sono state portate a termine importanti operazioni straordinarie, come lo spin-off di OverIT – leader nel Field Service Management che offre soluzioni basate sulla realtà aumentata – e 10 acquisizioni, inclusa l’Opa su Be Shaping the Future che ha permesso a Engineering di entrare nel segmento ad alta crescita della consulenza strategica per il settore finanziario. Abbiamo investito anche nel capitale umano, raggiungendo i 15mila dipendenti, con oltre 2mila assunzioni nel solo 2022, principalmente di neolaureati STEM. È stato rinforzato anche il team Esg, per definire un percorso di decarbonizzazione ed obiettivi puntuali e sfidanti, traguardati al 2026, su temi come diversity e gender parity. Tutto questo ha reso Engineering un gruppo da circa 1,7 miliardi di euro di fatturato – il doppio rispetto al 2015 – con un Ebitda intorno al 15%, decisamente superiore rispetto all’11% del 2015, a testimonianza del successo della scelta strategica di migliorare il mix di offerta verso servizi a maggior valore aggiunto e soluzioni native digitali. Ora si può ipotizzare per la società un ritorno in Borsa da protagonista nel futuro prossimo.

La storia di Engineering dimostra come tenacia, passione, competenze strategiche e capacità di pensare fuori dagli schemi, puntando alla creazione di valore nel medio-lungo termine più che ai profitti del singolo anno, siano caratteristiche necessarie per diventare esempi di successo. L’esperienza è certamente un fattore fondamentale in questo mestiere. Non si deve però commettere l’errore di ancorarsi a modelli predefiniti. Un professionista deve avere leadership e far valere le proprie opinioni, ma senza essere autoritario e delegittimare il top management dell’azienda. Al tempo stesso deve avere l’umiltà e la curiosità di saper ascoltare i colleghi più giovani, che possono contribuire con la freschezza delle loro idee ed un maggiore contatto con le innovazioni tecnologiche. Un giovane ambizioso che intraprende questa carriera deve sapere che le conoscenze tecniche o i rendimenti di un’operazione sono le condizioni necessarie ma non sufficienti per eccellere. Il rispetto per l’azienda ed i vari portatori di interesse, la reputazione sul mercato, il misurarsi non solo sulla performance finanziaria ma anche sui benefici apportati al sistema in cui si opera, in termini di nuova occupazione generata, formazione, ricerca, ambiente, per favorire uno sviluppo economico virtuoso, sono elementi cardine della mia visione della nostra professione.

Sono pertanto i valori su cui mi confronto quotidianamente e gli obiettivi che abbiamo perseguito con l’investimento in Engineering. Sono e sarò sempre molto grato a Michele Cinaglia, che ci ha scelto nel ruolo di traghettatori della sua azienda verso una nuova dimensione. Questa sua scelta mi riempie ancora di orgoglio e responsabilità, e mi auguro di essere in grado di riconsegnare al mercato un’azienda più solida, che possa continuare a crescere significativamente, a prescindere dai singoli azionisti o manager, e raccogliere tutte le sfide in maniera virtuosa. Engineering è stata la prima operazione che abbiamo effettuato dopo lo spin-off da Intesa Sanpaolo; anche per questo avrà sempre un posto speciale nel mio cuore e nei miei ricordi, nell’auspicio di portare a termine con successo il ruolo assegnatomi dal fondatore.

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Aut. Trib. Milano n.38 dell'8 febbraio 2016
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