Studi e approfondimenti
30 Ottobre 2023

La storia di un campione: Primo Group

Il racconto della settimana è a cura di Paolo Pendenza, Managing Partner e Responsabile Private Debt di EQUITA Capital SGR

Quando Marco Rayneri di Aksìa mi propose di finanziare Primo nel gennaio del 2019, nonostante la mia fiducia incondizionata nelle sue capacità di investitore, rimasi piuttosto perplesso.
Dopotutto Primo era ancora una piccola realtà aziendale in un mercato ancora in divenire; 42 cliniche dentistiche concentrate nel nord Italia ed un fatturato di appena €18 milioni, creata nel 2012 per iniziativa di un brillante manager, Mirko Puccio, il quale aveva una visione chiara e molto ambiziosa del mercato e del suo progetto imprenditoriale. L’obiettivo era di farne il leader di mercato, il riferimento in Italia non solo per dimensione, ma anche e soprattutto per la qualità dei servizi offerti (in un mercato spesso accusato di scarsa trasparenza) e per la capacità di attrarre i talenti giusti cui offrire formazione ed opportunità di crescita professionale, altrimenti non accessibile a chi non avesse adeguate risorse finanziarie per avviare uno Studio proprio. Perno centrale del progetto era la disponibilità di un laboratorio di proprietà, che garantisse velocità e qualità nell’esecuzione delle protesi dei pazienti, e la sempre maggiore digitalizzazione dell’azienda e dei servizi da essa offerti.

Nel nostro mondo però la differenza la fanno principalmente il management e lo sponsor finanziario ed era indubbio che la squadra avesse le capacità giuste per realizzare un progetto che si poneva obiettivi oggettivamente molto sfidanti. Decidemmo quindi di investire.

Il business plan ideato dal manager era una montagna da scalare; si poneva obiettivi operativi e finanziari con tassi di crescita difficilmente riscontrabili nel mondo dei buy-out. Tra nuove aperture ed acquisizioni, il gruppo avrebbe dovuto incrementare il numero delle sue cliniche da 42 ad oltre 100 entro il 2024, triplicando i ricavi e quadruplicando l’EBITDA; sembrava oggettivamente impossibile. Eppure, ci abbiamo creduto, Mirko Puccio, Aksìa ed Equita; al punto che Equita nell’operazione ha investito non solo debito ma anche equity.

Da quel momento non ci siamo più fermati. Oggi Primo è uno dei player di riferimento del mercato; ha acquisito CareDent (che quando Aksìa rilevò Primo era tra i potenziali acquirenti di Primo stessa!), risanandola e facendola tornare a crescere, insieme ad un numero di catene di cliniche dentistiche di piccole e medie dimensioni ed un numero significativo di nuove aperture selezionate. Il Gruppo è presente oggi in 14 regioni in Italia con una rete di 150 cliniche ed ha battuto gli obiettivi finanziari del piano che allora sembravano impossibili. Il tutto avendo attraversato una pandemia, con conseguente chiusura totale o parziale delle strutture, e convivendo con i gravi effetti della crisi geopolitica in Ucraina e dell’instabilità macroeconomica degli ultimi mesi.
Senza dimenticare poi i risultati raggiunti in tema di sostenibilità, come l’adozione di un piano di welfare per tutti i dipendenti, di un sistema di telemedicina per il personale e la predisposizione del bilancio di sostenibilità.

Come sempre, la differenza l’hanno fatta le persone. La capacità, ottimismo e perseveranza di Mirko Puccio e del suo Team hanno reso tutto questo possibile, insieme alla lungimiranza di Marco Rayneri e di Aksìa che nel progetto hanno creduto ed investito in modo importante.

Ed un po’anche grazie ad Equita che, nel suo piccolo, ha fatto la sua parte.

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