Novità nel capitale di Fondo Italiano di Investimento, società nata nel 2010 su input del ministero dell'Economia e che ha come principale azionista Cdp tramite Cdp Equity. Il riassetto vede l'ingresso di due banche e il passaggio di mano del 16,5% delle quote: Banco Bpm e Bper (col 3,25% ciascuna) – che s'affiancano a Unicredit e Intesa Sanpaolo - e due casse previdenziali privatizzate, Enpam (cioè l'ente previdenziale e assistenziale dei medici) ed Enpaia (quello del settore agricolo). I due istituti di previdenza acquisiscono il 5% del capitale ognuno. Esce invece Confindustria (che aveva il 3,5%) mentre resta l'altro fondatore, l'Abi. A far spazio ai nuovi soci, scrive Carlo Festa sul Sole24ore, sarà Cdp Equity che riduce la sua partecipazione dal 68 al 55%. A seguito del riassetto, il cda dagli attuali 11 componenti salirà a 13 e sarà formato un advisory board con otto membri. Fii è nata nel 2010 su iniziativa del ministero dell'Economia con l'obiettivo di contribuire alla competitività del sistema industriale italiano, sostenere la crescita delle piccole e medie imprese e dare impulso all'economia reale del Paese. Attualmente ha asset in gestione per 2,5 miliardi di euro e coinvolge oltre 330 aziende. L'obiettivo di questo riassetto è un maggiore coinvolgimento di soggetti istituzionali che hanno contributo e contribuiranno, attraverso l'investimento di risorse, alla creazione e allo sviluppo di nuovi fondi di investimento. Come scrive il Corriere della Sera è la quarta variazione in Fii dal 2016: allora Cdp rilevò il 12,5% e salì al 25%, nel 2017 acquistò il 18% da Abi e Confindustria (9% ciascuno) e due anni dopo le quote di Mps e Nexi toccando il 68%.